Primephonic, largo alla classica in streaming

E’ inutile fuggire l’evidenza: la musica trova la sua massima diffusione, in questo momento storico iper- tecnologico, nelle piattaforme di streaming, come Spotify, più che nei dischi, alla radio o in televisione. L’estrema facilità di ascolto ha conquistato quasi tutti nelle nuove generazioni e per promuovere l’ascolto della musica classica è a mio parere necessario puntare sullo streaming digitale.

Qui sorge il grande problema: essendo concepite per la musica leggera, supporti come
Spotify o Deezer complicano, e non poco, la vita dell’ascoltatore medio di classica. Playlist
confusionarie, un numero limitato di incisioni e una generale penuria di cura per i dettagli non invogliano certo l’ascolto al fruitore più attento, magari in ricerca di una certa incisione di uno specifico solista o ensemble. Dunque dobbiamo arrenderci? La musica classica e lo streaming sono incompatibili? Certo che no, arriva in soccorso un team di Amsterdam che ha sviluppato la più completa e competitiva applicazione dedicata al settore della classica:Primephonic. Il funzionamento è tanto intuitivo quanto efficace: è possibile effettuare ricerche tramite compositore, esecutore, direttore d’orchestra, solista e perfino tramite il titolo e il numero di opera, secondo le varie catalogazioni.

Al di là dell’intuitiva ricerca e dell’altissima qualità audio, il più grande pregio di Primephonic è sicuramente il catalogo, vastissimo e in continuo aggiornamento. Solamente per la Sinfonia Dal Nuovo Mondo di Dvorak, l’ascoltatore può usufruire di più di 650 diverse versioni, dalle più celebri delle maggiori orchestre internazionali alle formazioni meno conosciute alle
orchestre giovanili. Anche per quanto riguarda il vasto repertorio solistico l’app dimostra una buona scelta, dagli strumenti più conosciuti agli ambiti più di nicchia, anche se per questi ultimi il margine di miglioramento della gamma di scelta è abbastanza ampio.

Essendo fruitore di Primephonic da circa tre mesi, devo dire che ha costituito una svolta nella mia modalità di ascolto. Arrivando dalla complicata esperienza di Spotify mi sono sentito perfettamente a mio agio e ho trovato un team affidabile e professionale che mi ha supportato ed ha assecondato le mie richieste.

Certo, la qualità ha un prezzo. Dopo i 14 giorni di prova gratuita, alla quale si può accedere senza neanche inserire i dati della carta di credito in quanto il rinnovo non è automatico, il servizio costerà 9,99€ al mese per la versione Premium o 14,99€ per quella Platinum, che
permette lo streaming in 24 bit ma che non aggiunge altre particolari funzioni. In ultima analisi, l’utilizzo di Primephonic aiuta economicamente la musica: il 50% del vostro pagamento mensile è devoluto agli artisti che collaborano con l’applicazione. Date quindi
una possibilità a quest’app, permettete alla musica classica di sopravvivere.