White out conquista il Teatro della Tosse

Grande successo ieri sera per White outI conquistatori dell’inutile al Teatro della Tosse! Lo spettacolo di Piergiorgio Milano che fonde insieme alpinismo, danza e circo ha entusiasmato la gremita platea presente in sala.

Inserito all’interno della rassegna internazionale di danza “Resistere e creare”, giunta alla sua VIII edizione che proseguirà fino ad ottobre, è stato presentato in prima regionale.

White Out è un termine usato nell’alpinismo per definire la perdita totale di visibilità nel senso di distanza e direzione. Ciò avviene quando il biancore uniforme di una pesante copertura nuvolosa incontra un terreno innevato, che riflette quasi tutta la luce che riceve, generando così l’impossibilità di avanzare o retrocedere. Si tratta di una condizione di stallo che può portare a conseguenze estreme: una frontiera tra la vita e la morte dall’aspetto gentile, morbida come le nubi e la neve.

Ed è così che si apre White out, con una scena in medias res in cui i tre protagonisti in fin di vita – Javier Valera Carrera, Luca Torrenzieri e Piergiorgio Milano – sono intenti ad affrontare una terribile bufera di neve. Fin da subito si avverte la drammaticità della situazione, i tre interpreti cercano disperatamente di sopravvivere di fronte a una Natura impietosa e a una tragedia inevitabile. Attraverso le scene, i suoni, gli effetti e i costumi il pubblico viene letteralmente catapultato nel paesaggio naturale evocato sul palco. Le luci si abbassano e attraverso un flash back si torna all’inizio di quella che doveva essere l’ennesima avventura rischiosa di tre giovani alpinisti da raccontare ad amici e parenti al proprio ritorno. Sulle note dei successi dei Dire Straits, Money for Nothing prima e Sultans of Swing poi e su quelle di I always love you di Whitney Houston i tre protagonisti alternano momenti ironici e drammatici, combattuti fra ambizioni, allegria, paure, sentimenti di amicizia, fiducia e scetticismo. Tutto ciò attraverso gli incredibili virtuosismi del corpo: la flessibilità e plasticità dei movimenti sugli sci, i passi di danza contemporanea, i movimenti a rallenty e le acrobazie circensi meravigliano il pubblico, alternando risate e tensione. Scena dopo scena si ripercorre per mezzo delle alternanze temporali dal forte carattere cinematografico la storia della missione dei tre protagonisti e il motivo che li ha spinti ad affrontarla. Cercare se stessi: questo è lo scopo. Dietro all’ambizione di affrontare la grandezza della Natura e alla ricerca di superare i propri limiti in realtà si cela l’estremo bisogno di ritrovare se stessi. “Lo si potrebbe fare anche seduti comodamente su un divano”, come spiega la voce narrante, ma a volte ciò appare più estremo rispetto a scalare una montagna.

Ed è così che ci si trasforma ne I conquistatori dell’inutile, ossia in quelle migliaia di alpinisti che sono scomparsi o che hanno rischiato di scomparire nel bianco senza fine delle altezze, a cui White out è dedicato. Un viaggio non solo nella Natura ma attraverso l’interiorità umana in cui la montagna diventa lo specchio dell’animo umano.