Quel Genio di Proietti

Il 2 novembre, con un colpo di teatro degno solo dei grandi artisti, ci ha lasciato il grande Gigi Proietti. Ci vuole classe per morire il giorno del proprio ottantesimo compleanno.

Con lui se n’è andata anche una parte della nostra storia di spettatori, più e meno adulti. E’ strano, quando muore un attore comico è come se non riuscissimo più a ridere davvero guardando i suoi sketch, perché tutto viene filtrato dalla malinconia.

Proietti, nella sua carriera di attore poliedrico e versatile, si è anche dedicato al doppiaggio, prestando la sua voce, calda e penetrante, ad alcuni degli attori più famosi del grande schermo. Ricordiamo tutti il celebre grido “Adriana!” di Sylvester Stallone in Rocky (in seguito doppiato da Ferruccio Amendola), ma anche il doppiaggio di Robert De Niro e Dustin Hoffman, Paul Newman e Marlon Brando, nonché, più recentemente, Ian McKellen, il mago Gandalf della trilogia de Lo Hobbit.

Una delle sue performance più straordinarie, però, resta certamente l’interpretazione del Genio della lampada nel film di animazione Disney Aladdin, del 1992, parte affidata nell’originale al compianto Robin Williams. Qui troviamo il Proietti istrione, animale da palco. Sembra quasi di vederlo in carne e ossa mentre illustra al disorientato Aladdin i poteri della lampada, impreziosendo e facendo propria la parte con incursioni dialettali tutte italiane.

Nelle splendide musiche di Alan Menken troviamo le notevoli doti canore di Proietti (indimenticabile la celebre “Un amico come me”), che qui si conferma artista completo, da cabaret d’altri tempi.

Un film musicale da rivedere in questi giorni, per far scoprire, o ricordare, questo grande artista anche ai più piccoli.