Prende il via dalle malinconiche note di Amara terra mia di Domenico Modugno lo spettacolo Io provo a volare in scena in questi giorni al Teatro della Tosse (sala Campana) dopo essere stato proposto mesi fa in streaming durante il lockdown.
Io provo a volare di Gianfranco Berardi con la regia di Gabriella Casolari nasce come omaggio all’arte di Modugno le cui canzoni fanno da filo conduttore a tutto lo spettacolo; ma l’indimenticabile “Mister Volare” è il pretesto per raccontare sogni, speranze e delusioni di un giovane pugliese che parte dal suo paesino per raggiungere il nord e cercare il successo come attore per poi tornarsene sconfitto e deluso nella sua terra “amara”.
“Uno su mille ce la fa” cantava Morandi e per un Modugno che ha cambiato il mondo della canzone italiana ci sono probabilmente tanti giovani che hanno tentato invano la scalata alla notorietà.
Un testo dunque amaro, ma trattato da Berardi con molta ironia e con efficaci descrizioni d’ambienti e di comportamenti umani. Estroso e simpatico, Berardi tiene la scena con autorevolezza alternando il testo a improvvisazioni e estemporanei scambi di opinionicon il pubblico.
La musica, si diceva, fa da contrappunto alla prosa. Davide Berardi, voce e chitarra e Bruno Galeone, eccellente fisarmonicista propongono libere interpretazioni (non sempre ineccepibili) di Volare, Vecchio frac, L’avventura, La donna riccia, O ccaffè (quest’ultima dell’indimenticabile Riccardo Pazzaglia poi ripresa da De Andrè).
Poco pubblico, probabilmente proprio per il fatto che lo spettacolo era stato già presentato in streaming; i presenti si sono divertiti e hanno applaudito calorosamente. A fine spettacolo un siparietto di Berardi che ha intrattenuto il pubblico in maniera simpatica, anche se alquanto prolissa. Repliche fino a sabato.