Si è tenuto ieri pomeriggio presso la suggestiva cornice del Chiostro del Museo Diocesano di Genova il secondo appuntamento del Festival le Strade Del Suono, fondato 10 anni fa dall’Ensemble Eutopia.
In occasione del centenario dalla nascita di Iannis Xenakis, protagonista del concerto è stata una delle sue opere simbolo: Persephassa, composta e rappresentata per la prima volta a Persepoli, in Iran, nel 1969.
Compositore, ingegnere e architetto greco, Xenakis è una delle figure più rappresentative tra gli autori del suo tempo, unendo musica, matematica e architettura e giocando sulla spazialità come parametro musicale.
Considerato uno dei più grandi capolavori del secondo Novecento, Persephassa è una strepitosa costruzione musicale per sei percussionisti, che circondano e avvolgono il pubblico. Il richiamo mitologico è evidente: Persephassa, infatti, è il nome arcaico di Persefone, o Kore, dea della rinascita della natura in primavera, compagna di Plutone/Ade.
L’atmosfera è, così, rituale, incantatoria e ancestrale, evidenziando una ricerca ritmica e spaziale realizzata con i mezzi matematico-stocastici prediletti dal compositore nell’organizzazione del suono.
Realizzato in collaborazione con diverse istituzioni culturali (Festival Aperto di Reggio Emilia, Gog, Electropark, Fondazione Architetti di Genova) in un ciclo di eventi per ricordare Xenakis, il concerto ha visto coinvolto l’ensemble Zaum_Percussion, composto da alcuni tra i migliori giovani percussionisti europei (Lorenzo Colombo, Simone Beneventi, Matteo Savio, Gabriele Genta, Carlota Caceres e Marta Soggetti).
I musicisti, sistemati ai vertici di un esagono all’interno del Chiostro del Museo, hanno immerso il pubblico al suo interno in un flusso turbinoso di potenti sonorità.
L’impatto drammatico dell’utilizzo dello spazio si è evidenziato in molti passaggi in cui accenti o ritmi imitativi sono passati in giro per l’ensemble con un effetto vorticoso e travolgente.
Progressivamente l’ampia gamma di percussioni utilizzate, di pietra, metallo, legno e pelli – dai ciottoli di mare al simantro greco-bizantino modificato da Xenakis, da diversi tipi di gong alla sirena a bocca – ha trascinato gli spettatori in un enorme accelerando ripetitivo e spazialmente rotante, scosso imprevedibilmente da colpi bruschi che spezzavano l’incantato.
Calorosi applausi da parte del pubblico letteralmente incanto dalla performance!
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