Il marinismo delle meraviglie, bizzarro sin nei minimi particolari, iconico negli accostamenti celebrativi tra galanterie e giochi di parole ha dato l’ imprimatur, nelle intenzioni, ad un concerto ascoltato in religioso silenzio, con grande partecipazione, dai fedelissimi di Palazzo della Meridiana.
Non a caso era intitolato “Voce regina”, a sottolineare il valore del canto, la messa a sistema di un mondo di emozioni con le eroine della lirica reinterpretate dal soprano Stefania Pietropaolo. In sala applausi e coinvolgimento, come era già avvenuto lo scorso ottobre, sempre a Palazzo della Meridiana, per l’evento dedicato al potere curativo della musica e alle donne. Se allora era stato particolarmente apprezzato Pergolesi con “Stizzoso, mio stizzoso” ed Händel con “The Arrival of Queen of Sheba”, nel concerto di giovedì 16 giugno, oltre alla riproposizione felice di questi brani, il gradimento si è convogliato decisamente sulla profonda, ma “lucida” disperazione di Didone in Diso and Aeneas di Purcell. Al direttore d’orchestra Massimo Vivaldi va il merito di aver appieno amalgamato il recitativo all’arioso con una sorta di continuum. Un sostegno alla voce duttile, agile, precisa di Stefania Pietropaolo, che lascia aperto quello spiraglio di mistero capace di caratterizzare l’eroina, il personaggio. In generale altra ottima prova dell’ensemble nel corso della serata la resa della complessità in ogni singola frase del Concerto Madrigalesco di Vivaldi, autore che connota tutti i “Giovedì della Meridana”, fil rouge dell’intera rassegna.
Applausi calorosi per l’ottimo interludio al clavicembalo di Mario Del Grosso, su un magnifico strumento a sua costruzione, filologicamente coerente con i brani proposti.
Il direttore dell’Accademia del Chiostro Massimo Vivaldi e l’anima della comunicazione la violoncellista Donatella Ferraris hanno voluto così dimostrare “la rivoluzione copernicana che ha aumentato a dismisura l’importanza del canto solista. Il pubblico di allora andava in delirio per i cantanti più famosi: in particolare per i castrati, che godevano di una popolarità paragonabile a quella dei più celebrati campioni sportivi dei giorni nostri”.
Ecco perché è stata amplificata l’importanza sulle arie vocali, inframmezzate da brani solo strumentali eseguiti dall’Ensemble di archi e da Del Grosso, in una costante fiamma di fantasia tra bagliori luccicanti e il sapore sfumato del ricordo. Cambiando epoca tornano alla mente le parole di Puccini: “L’ispirazione è un risveglio, una fuga da tutte le facoltà umane, e si manifesta in tutte le grandi conquiste artistiche”.
Prossimo appuntamento giovedì 7 luglio alle 21 per “Teatro e Musica Barocca” nel colonnato di Palazzo della Meridiana con Enzo Paci, Stefania Pietropaolo, Mario Del Grosso e l’Orchestra d’Archi dell’Accademia del Chiostro diretta da Massimo Vivaldi.
L’ACCADEMIA DEL CHIOSTRO
L’Accademia del Chiostro è un’Associazione di Promozione sociale che ha come obiettivo lo sviluppo, l’organizzazione e la promozione di iniziative all’interno del mondo artistico (musica e teatro in particolare) come strumento di comunicazione, sviluppo e anche occupazionale per persone diversamente abili. L’intento è quello di rendere concreto un incontro tra questi due mondi al fine di frantumare dei tabù e nel contempo aiutare persone più deboli a conoscere il mondo dell’arte. Da anni l’Associazione organizza concerti all’interno dei Musei e dal 1997 cura la stagione musicale “Musica nei Musei”.
Informazioni sul sito web www.accademiadelchiostro.it