Nazionale, ecco la stagione e del rilancio

65 spettacoli, di cui 17 produzioni, a cui si aggiungeranno i 6 spettacoli dello speciale progetto produttivo previsto per maggio 2023. Questi i n numeri della nuova stagione del teatro Nazionale di Genova. Una moltitudine di artiste e artisti, talenti emergenti e acclamati protagonisti della scena come Milo Rau, Elisabetta Pozzi, Laura Marinoni, Eros Pagni, Claudio Bisio, Remo Girone, Laura Curino, Emma Dante, Pippo Delbono, Valerio Binasco, Giorgina Pi, Tullio Solenghi,. E una molteplicità di voci che va da Eschilo a David Foster Wallace, da Shakespeare a Stefano Massini, da Dacia Maraini a Kae Tempest, da Pirandello a Marius von Mayenburg, da Friedrich Schiller a Melania Mazzucco, in una continua alternanza di drammaturgia contemporanea, grandi classici, dramma, commedia.

La conferenza stampa

Il cartellone è stato presentato questa mattina al Teatro Ivo Chiesa. Con il presidente del Teatro Alessandro Giglio e il direttore Davide Livermore sono intervenuti il sindaco neoeletto Marco Bucci, l’assessore regionale alla cultura Ilaria Cavo e Nicoletta Viziano in rappresentanza della Compagnia di San Paolo.

Come è nella tradizione creata da Livermore, la conferenza stampa si è trasformata in una sorta di spettacolo. L’hanno introdotta gli allievi del primo anno della Scuola di Recitazione che hanno proposto il decalogo sul teatro e la città di Livermore. Vestiti di rosso, i giovani attori hanno riprodotto  il manifesto della stagione creato dalla fotografa Simona Ghizzoni che propone una sorta di picnic  ispirato alla “Colazione sull’erba” di Manet, una ideale riappropriazione della natura dopo le tante chiusure di questi anni. In più gli attori si sono trasformati in cortesi camerieri offrendo agli intervenuti un caffè, anticipando così una nuova idea di Livermore che intende “coccolare” il pubblico degli spettacoli accogliendolo con una “tazzuriella di caffè”.

Le due regine: Marinoni e Pozzi in “Maria Stuasrda”

Le dichiarazioni

“Impegni istituzionali legati all’apertura del Vertice dei Ministri della Cultura del Mediterraneo non mi consentono di partecipare alla presentazione delle attività per la nuova stagione del Teatro Nazionale di Genova – ha scritto nel suo messaggio augurale il ministro della cultura Dario Franceschini – ma sono comunque lieto di portare il mio saluto e sostegno. La stagione ha una programmazione di spettacoli molto ricca e variegata; sono presenti grandi classici, ma anche opere della drammaturgia contemporanea, un connubio eccellente per coinvolgere un pubblico di spettatori altrettanto diversificato. È un esempio virtuoso di teatro partecipato, attento ad ascoltare le esigenze del giovane pubblico che si avvicina per la prima volta da spettatore all’arte scenica. Inoltre, il programma rivolge un’attenzione specifica anche alla nuova generazione di attori e registi, che qui possono beneficiare di una formazione altamente qualificata, confermando il ruolo insostituibile del teatro nello svolgimento di quella funzione sociale, culturale ed artistica di educazione alla bellezza. Auguro quindi ogni successo alle vostre attività, con l’auspicio che possiate proseguire lungo il fecondo percorso intrapreso che ha restituito al Teatro Nazionale di Genova un posto centrale nel panorama della prosa italiana”.

“Siamo molto orgogliosi della nuova stagione del nostro Teatro Nazionale – ha dichiarato il sindaco Bucci – Un calendario di altissimo livello. I genovesi hanno un rapporto speciale con il teatro, siamo da sempre grandi frequentatori delle nostre sale. Con questo programma, possiamo competere con quelli delle altre grandi città. 65 spettacoli, 17 produzioni e grandi nomi della scena internazionale sono il frutto di un gran lavoro: complimenti a tutti per l’impegno!”

“È un cartellone che anche quando guarda al passato, si proietta nel futuro – è il commento dell’assessore regionale Ilaria Cavo – Il segno di Davide Livermore è evidente a partire dalla sua mano di regista e di scenografo, con un ritorno di sicuro spessore ai grandi classici con la Maria Stuarda di Schiller e l’Orestea di Eschilo; e poi con le scene da lui firmate per I maneggi per maritare una figlia di Govi per Solenghi/Pozzi, coprodotto con il Teatro Sociale di Camogli, un vero regalo per Genova. Ma la sua presenza è vistosa anche nelle varie e belle scelte degli spettacoli ospiti. Non si possono non citare le tante pièce di impegno civile, decollate con la ricorrenza del G8 e proseguite in questa stagione (Il vostro irridente silenzio di Fabrizio Gifuni, Lemnos di Giorgina Pi, Sani! di Marco Paolini), le tante scelte al femminile e ancora i titoli della prosa più classica, Shakespeare o Pirandello, che il pubblico si aspetta. Grazie anche al lavoro portato silenziosamente avanti dal presidente Alessandro Giglio, si ha l’impressione di essere davanti a un teatro pubblico che affascina, che funziona. Si annuncia dunque una stagione convincente e vincente”.

“La Fondazione Compagnia di San Paolo sostiene il teatro nazionale di Genova da più di vent’anni, riconoscendone il ruolo di principale luogo genovese per lo spettacolo da vivo – ha infine detto Nicoletta Viziano – Si tratta di un rapporto duraturo, a conferma del nostro impegno a lavorare al fianco delle istituzioni di eccellenza del panorama artistico nazionale per promuovere la cultura come strumento di crescita collettiva e per costruire una società capace di coinvolgere e accogliere le persone”.

“In questi anni complicati – ha dichiarato Livermore – il nostro teatro non ha mai interrotto l’attività. Ora, per la prima volta, pensiamo e speriamo di poter vivere, finalmente, una stagione serena, gioiosa, emozionante!”

“Nella passata stagione – ha aggiunto Giglio – abbiamo alzato il sipario 390 volte a Genova e 130 volte in tournée, dando lavoro a 202 scritturati tra personale artistico e tecnico. Solo con le produzioni avviate adesso per la nuova stagione daremo lavoro a 69 attrici e 54 attori. Sono risultati importanti, che siamo felici di condividere con chi ci dà costante sostegno, il Ministero della Cultura, il Comune di Genova, la Regione Liguria, la Fondazione Compagnia di San Paolo, Iren e tutti gli sponsor che ci danno fiducia”.

Coefore Eumenidi: il successo del teatro greco

Le produzioni

“Lavoriamo su testi classici, affrontando quel repertorio che ancora oggi ci parla con franchezza e freschezza, svelandoci parte viva di un grande percorso che dura da 2500 anni – ha osservato Livermore – Allo stesso tempo, è da sempre nostra priorità dare spazio alla drammaturgia contemporanea e la nostra programmazione lo conferma: credo che pochi altri teatri prestino tanta attenzione alle scritture del nostro tempo”.

Diciassette, dunque le produzioni a cominciare da Grief & Beauty (12 ottobre, Teatro >Modena) del regista Milo Rau, secondo capitolo della sua Trilogia della vita privata.

Livermore presenterà dal 18 ottobre al Teatro Ivo Chiesa Maria Stuarda di Schiller con due grandi attrici quali Laura Marinoni e Elisabetta Pozzi che si scambieranno anche i ruoli dividendosi dunque fra la scozzese Maria e l’inglese Elisabetta.  I costumi saranno di Dolce & Gabbana. Successivamente Livermore e la Pozzi riprenderanno Lady Macbeth (Teatro Modena, 2 novembre), mentre ancora Livermore in marzo tornerà al teatro greco con l’Orestea di Eschilo, articolato in due spettacoli (Coefore / Eumenidi e Agamennone): un grande impegno sul teatro classico che approda a Genova sull’onda del clamoroso successo arriso  nelle scorse settimane ad Agamennone”  applaudito ogni sera a Siracusa da oltre 5.000 spettatori, lo spettacolo più visto nella storia del Teatro greco siciliano dalla sua nascita.

Il ritorno di Bisio

 

Tra le altre produzioni del Teatro Nazionale si citano Thom Pain con la regia di Zavatteri (25 ottobre, Teatro Duse), Il cacciatore di nazisti drammaturgia e regia di Gallione (2 dicembre, Teatro Duse), Kakuma di Laura Sicignano (Sala Mercato, 24 gennaio), La mia vita raccontata male, regia di Gallione con Bisio (15 febbraio) e I racconti della peste di Llosa, regia di Carlo Sciaccaluga (12 aprile, Teatro Duse).

L’atteso ritorno di Eros Pagni

Gli spettacoli ospitati

Bel 48 sono gli spettacoli ospitati. Si segnala il ritorno di Eros Pagni, amatissimo dal pubblico genovese, impegnato in Così è se vi pare” di Pirandello (11 gennaio, Teatro Duse), “Spettri” di Ibsen con Andrea Jonasson (Teatro Ivo Chiesa, 1° febbraio) e poi  un trittico shakespeariano: “Il mercante di Venezia” con Branciaroli (Teatro Ivo Chiesa, 24 novembre), Otello con Fdederico Fracassi e Lucia Lavia (30 novembre, Teatro Modena),  e La tempesta con la regia di Alessandro Serra (25 gennaio).

Gli abbonamenti

La vendita degli abbonamenti inizia oggi. “Ora più che mai – conclude Livermore – il teatro deve essere per tutti. Per questo con gli abbonamenti in vendita adesso, il costo medio di uno spettacolo sarà di dieci euro”.

 

Tutta la stagione è consultabile al sito: www.teatronazionalegenova.it