Musicista sanremese attivo da oltre trent’anni nel recupero della grande tradizione swing italiana, con le sue orchestre (la “Red Cat Jazz Band” prima, i “Swing Kids” poi), Freddy Colt ha riscoperto e interpretato il repertorio che va da Natalino Otto a Fred Buscaglione, dal Quartetto Cetra a Lelio Luttazzi, da Bruno Martino a Nicola Arigliano, da Pippo Barzizza a Gorni Kramer.
Ha suonato con la sua band per due edizioni di “Unomattina Estate” (Raiuno 1995, 1996) e ha curato le sigle di Zelig (Mediaset) nel 2001. È direttore d’orchestra e spesso suona anche il pianoforte o il mandolino, ma soprattutto ha caratterizzato i suoi progetti in veste di ricercatore, arrangiatore e concertatore. Dal 2008 è ufficialmente chiamato il “Sultano dello Swing” e guida un movimento artistico (il “Sultanato” per l’appunto) cui ha dato il suo patronage anche Stefano Bollani. Come studioso ha pubblicato diversi libri in materia, tra i quali: “Spaghetti-Swing” (Zona, 2009), “Facezie retrò” (Zona, 2017), “L’astro di Pippo Barzizza” (Carocci, 2020).
L’ultimo lavoro discografico di questo poliedrico artista ha visto la luce proprio con il nuovo anno ed è stato presentato lo scorso 8 gennaio nella sede del Club Tenco a Sanremo. Era presente l’intera orchestra che ha eseguito alcuni pezzi del disco e sono intervenuti ospiti d’eccezione quali lo scrittore Giuseppe Conte che ha raccontato il suo rapporto con la musica jazz e il musicista Antonello Capuano, arrangiatore di alcuni brani dell’album.
“Time Pavillion, ovvero il Padiglione del Tempo – spiega Freddy Colt – presenta una selezione di brani che hanno fatto la storia della musica sincopata italiana. È il secondo album inciso con questa formazione, l’orchestra “Swing Kids”, ed il mio ottavo lavoro come produttore artistico e interprete. Nel disco si possono ascoltare alcuni pezzi con gli arrangiamenti originali degli autori, ovvero Dischi volanti di Angelo Giacomazzi, Che Musetto! di Enzo Ceragioli, Una tromba piangedi Lelio Luttazzi, Per Sola Orchestra di Demo Bruzzone. Gli altri brani sono riarrangiati nello stile swing anni Quaranta-Cinquanta: tra gli altri Sera e Blues della solitudine di Barzizza, Vecchia America di Luttazzi, More di Ortolani. Molti arrangiamenti sono firmati dal maestro Antonello Capuano, musicista molisano vincitore nel 2003 del Premio Pippo Barzizza per Arrangiatori. Suoi anche due garbati medley con successi di Fred Bongusto e Gianni Ferrio.
Da quali strumenti è composta l’orchestra? Insomma chi sono gli Swing kids?
“Si tratta di una piccola “big band” con 5 fiati e una sezione ritmica, più alcuni strumenti ospiti come il violino elettrico di Francesco Giorgi, il sax baritono di Simone Garino e il flicorno soprano del grande Felice Reggio, eccelso solista astigiano. Due sono le voci che interpretano le canzoni in programma, Serena Suraci e Stefano Torre, ma metà dei brani sono strumentali.
Il disco è stato inciso al Rosenhouse Studio di Vallecrosia nella primavera 2022 come un “live in studio”, cioè con tutta l’orchestra in presenza, che comprende: Mario Martini (tromba), Stefano Bianchi (trombone), Sofia Viglietti e Marco Di Giuseppe (sax contralto), Simone Verrando (sax tenore), Mirco Rebaudo (sax baritono e clarinetto), Francesco Cardillo (pianoforte), Lorenzo Herrnhut-Girola (chitarra), Paolo Priolo (contrabbasso e basso elettrico), Marcello Repola (batteria e vibrafono), Fausto Biamonti (batteria)”.
Si tratta di un repertorio nuovo per l’orchestra?
“No, i brani sono stati collaudati dal vivo in numerose occasioni: le più recenti sono state il 3° Swing Diwan ovvero Raduno nazionale del Sultanato dello Swing tenuto a marzo 2022 a Verona e la XXIII edizione di Zazzarazzaz, il Festival della Canzone Jazzata di Sanremo. Questo repertorio è stato apprezzato anche da Giuseppe Conte, che ha scritto le note di copertina del disco”.
Solo Swing Italiano nella carriera di Freddy Colt?
“No, anzi… I primi due album realizzati nel 2001 e nel 2003 erano esclusivamente di jazz tradizionale americano con la riproposta di “classici” degli anni Venti e Trenta: con la voce dell’inglese Joanna Rimmer abbiamo inciso brani di Fats Waller, Benny Goodman, Louis Prima, ed altri portati al successo da Billie Holiday, Anita O’Day, Ella Fitzgerald e Judy Garland”.
L’album ha una dedica?
“Sì, al mio maestro Nicodemo Bruzzone. Nel disco c’è un suo brano inedito e l’arrangiamento di una canzone del Quartetto Cetra. Il 2022 era il centenario della nascita di questo compositore sanremese apprezzato anche da Stefano Bollani e dal concertista di mandolino Carlo Aonzo. In ogni mio album c’è almeno un brano di Bruzzone”.
Come ci si può procurare il CD?
A parte qualche punto vendita locale, il disco è in vendita al prezzo di 15 euro sul sito della casa discografica: www.mellophonium.it/multimedia (link diretto: http://bit.ly/3PMIL3W)