Migone, comicità e ironia toscana al Sociale

Non solo musica agli aperitivi del Teatro Sociale di Camogli. Ieri sera sul palcoscenico di Camogli è arrivato Paolo Migone, il comico toscano dall’occhio nero e dall’inconfondibile grembiule bianco.

Volto storico di Zelig, un legame con la Liguria e la riviera per la sua assidua frequentazione familiare con Recco, Migone è un cabarettista dallo stile inconfondibile. Le sue storie, spesso ai limiti dell’assurdo, sono raccontate non solo con le parole, ma anche con lunghe pause cariche di teatralità e soprattutto attraverso una gestualità decisamente unica.

Completamente spettinato è il titolo dello spettacolo che Migone sta portando in giro e che naturalmente adatta alle platee e ai luoghi che di volta in volta visita.

Ieri ha dedicato molte battute alla Liguria, ha ironizzato sulla netta divisione in teatro fra chi in platea assisteva unicamente alla sua performance e a chi nei palchi gustava anche l’aperitivo e poi ha strutturato il suo testo in diverse storie che prendono spunto o dall’attualità o dall’eterno scontro uomini-donne, mariti-mogli, tema a lui particolarmente caro.

A proposito di attualità, divertente l’attacco alle auto elettriche con una difesa appassionata dei rumorosi motori a scoppio: in autogrill, ha sostenuto Migone, gli autisti delle vecchie auto sostano pochi minuti il tempo di un caffè veloce e di una altrettanto rapida visita nei bagni, mentre i possessori di auto elettriche debbono aspettare almeno venti minuti per caricare le batterie! E poi ricordi d’infanzia, viaggi con la moglie, l’eterno contrasto domestico fra la donna maniaca della pulizia e l’uomo trasandato. Un repertorio collaudato che Migone padroneggia con mestiere coinvolgendo il pubblico che si diverte e applaude.

Platea affollatissima e successo meritato.