GOG – Ughi e Canino, duo inossidabile

Platea esaurita ieri sera al Carlo Felice per il consueto appuntamento della Giovine Orchestra Genovese. Sul palcoscenico c’erano due protagonisti assoluti del concertismo degli ultimi settant’anni. Centosessantotto anni in due: Uto Ughi, domenica ha compiuto 80 anni, il suo pianista storico, Bruno Canino (già direttore artistico della GOG) di anni ne ha 88.

Un concerto speciale dunque con tanto di fiori e di auguri cantati a Ughi al termine delle esibizioni ufficiali.

Programma costruito secondo una suddivisione in due parti nettamente diversificate: un primo tempo più austero con Bach e Brahms, un secondo con pagine più “leggere” e brillanti con Dvorak, De Falla e Saint-Saëns.

Ughi ha aperto con la Ciaccona di Johann Sebastian Bach restituita con il consueto controllo del suono e del fraseggio in una ammirevole concentrazione espressiva. Poi, la Sonata n.3 di Brahms pagina fra le più intense del tardo romanticismo per il fitto dialogo fra arco e tastiera:  lettura portata a termine con mestiere dai due artisti che hanno ancora una volta evidenziato il loro ormai storico affiatamento. Nella seconda parte, in un clima più salottiero, si sono ascoltati i Quattro pezzi romantici di Dvorak per passare poi alla Suite popolare di De Falla (trascrizione per violino e pianoforte delle celebri Sette canciones populares españoles) e alla Introduzione e Rondò capriccioso di  Saint-Saëns. Pagine restituite con verve e gusto dai due artisti. Poi dopo i fiori e gli auguri, con il pubblico caloroso negli applausi, due bis di atmosfere spagnole: una fantasia su Carmen e una Canzone andalusa.

Nella foto di Silvia Aresca i due interpreti festeggiati al termine del concerto dal presidente della GOG Nicola Costa