Conto alla rovescia per la chiusura del Paganini Genova Festival che si concluderà domenica 7 luglio. Intanto grande successo e sala al completo (con parecchie persone in piedi o sistemate ai bordi della scena) per l’evento di venerdì 5 luglio a Palazzo Ducale presso il Minor Consiglio con protagonisti i Maestri Bin Huang e Michele Trenti, duo artistico di lungo corso. Un modo per festeggiare i 30 anni dal trionfo del Premio Paganini per la violinista Bin Huang che, non a caso, ha sfoggiato una parte del suo repertorio paganiniano. Il programma da lei proposto ha infatti toccato una sapiente selezione di Capricci, che Paganini pubblicò nel 1820, alternati ad alcune Sonate per violino e chitarra, scelte dalle raccolte pubblicate insieme ai Capricci come op. 2 ed op. 3.
Brani difficilissimi, di caratura e poco battuti nei programmi abituali. Un concerto che conquistava già sulla carta tramite appunto una selezione su un nucleo considerato tra i più ostici e i più belli della letteratura violinistica. Nei capricci Paganini ha profuso un estro straordinario sulla ricerca di virtuosismi e sul limite estremo raggiungibile con lo strumento oltre a un bagaglio strumentale irripetibile, tanto da ispirare i grandissimi della storia come Chopin, Liszt, Schumann (che ne curò ad esempio per primo la trascrizione per pianoforte) e Brahms.
Grande cantabilità e tecnicismi nelle 3 Sonate op. 2 M.S. 26 n. 1, 4, 6 consegnando agli ascoltatori una versione filologicamente curata tra cantabilità di estrema dolcezza e l’impeto della scrittura più complessa, rovente ed intrecciata. Grandissima complicità ed equilibrio nel programma in generale tra il violino di Huang e la chitarra di Trenti, con costante calore del pubblico soprattutto nei pezzi maggiormente noti come le 3 Sonate op.3 e, non caso l’apertura e la chiusura (oltre al bis della Sonata n.3 dal Centone), sono stati affidati al duo.
Piace poi il famoso “Moto Perpetuo” di circa quattro minuti, caratterizzato da una ipnotica e rapidissima oscillazione delle corde del violino che diventa vero e proprio leitmotiv non certo un abbellimento, facendone scaturire fraseggi vertiginosi. Altro masterpiece di grande gradimento in programma nella serata “Nel cor più non mi sento”, dal Paisiello (La Molinara del 1798), brano molto amato da Paganini e trattato anche dal Guhr nel suo trattato sulla tecnica paganiniana viste le caratteristiche esuberanti, i funambolismi musicali e operativi delle variazioni in 6/8 cui fanno eco i cantabili struggenti.
Per i prossimi eventi si ricordano quello di domani a tema gastronomico co il gelato Paganini e il cocktail dedicato al genio del violino oltre ai ravioli con la sua ricetta originale grazie alla sinergia con diverse attività genovesi. A palazzo Tursi alle 17 inoltre verrà proiettata una intervista al discendente omonimo Niccolò Paganini e che parlerà dell’albero genealogico e di diverse curiosità. La giornata si concluderà alle 20.30 col la collaborazione della GOG al Teatro Akropolis di Sestri Ponente con il duo violino e pianoforte Yesenia Vicentini e Clarissa Carafa che hanno in programma la sonata Op 100 di Brahms, diversi Capricci di Paganini nella trascrizione di Schumann e la Sonata n.1 di Schnittke. Gran finale domenica 7 luglio alle 15 con la visita ai luoghi paganiniani (ritrovo da Palazzo Tursi) e alle 20 con il concerto al Carlo Felice di Vadim Repin che proporrà il concerto di Sibelius con la direzione di Riccardo Minasi e l’Orchestra del teatro.