Mancava da un decennio la liederistica a Camogli. Erano stati il tenore Marcello Nardis e il pianista Dario Bonuccelli a proporre l’integrale vocale di Beethoven con esito davvero lodevole. Il Lied torna ora al Sociale di Camogli, ancora con Dario Bonuccelli al pianoforte e con la voce del tenore Leonardo Lisi. E l’appuntamento, domani alle 21 (in collaborazione con il Gruppo Promozione Musicale), è di quelli da non perdere perché il programma è interamente dedicato al ciclo Winterreise di Franz Schubert uno dei capolavori assoluti della letteratura liederistica di tutti i tempi.
“Purtroppo la liederistica si fa molto raramente e non solo a Camogli – spiega Bonuccelli – In realtà è un mondo sonoro straordinario. Il ciclo di Schubert, in particolare, incentrato sulla figura del viandante e del viaggio interiore, è l’emblema stesso del romanticismo”.
Schubert, considerato uno dei geni assoluti proprio nel campo liederistico compose
Winterreise (Viaggio d’inverno), nel 1827, l’anno prima della sua morte. Si ispira a testi di Wilhelm Müller, il poeta tedesco nato nel 1794 e morto proprio nel 1827, dal quale il compositore autriaco aveva tratto ispirazione anche per un altro fondamentale ciclo liederistico, Die Schöne Müllerin. Winterreise si articola in 24 brevi quadretti, ammirevoli per la consueta vena lirica dell’autore, ma anche per la ricchezza espressiva e la potenza emotiva che traspare dal perfetto connubio fra suono e parola: “Qui, forse più che altrove – dice Bonuccelli – c’è una fusione totale fra la voce e il pianoforte che deve adattarsi completamente al testo. Anche laddove i Lieder sono strofici, per cui l’accompagnamento è ripetitivo, mutando i versi, anche il colore del pianoforte deve adattarsi alle nuove parole e quindi cambiare. In più c’è una ampia gamma di dinamiche dal pianissimo con tre p al fortissimo.
Dario Bonuccelli, nativo di Camogli, è docente da tre anni al Conservatorio “Paganini” dove si era formato: “In realtà – dice – non ho mai smesso di frequentare l’istituto genovese. Ho studiato lì, ho insegnato fuori (a Potenza e ad Alessandria) ma ho mantenuto saldi legami con il Paganini lavorando per anni come pianista collaboratore, per cui mi sento proprio a casa”. Leonardo Lisi, una intensa attività sia nel campo lirico che in quello cameristico, è docente al Conservatorio di Firenze.
“La liederistica – aggiunge Bonuccelli – spaventa spesso il pubblico per la difficoltà naturalmente di seguire il testo e quindi capire il senso poetico. Per questo abbiamo pensato di proiettare durante l’esecuzione i testi in modo da facilitare la comprensione da parte degli spettatori”.