La scomparsa di Michele Mannucci

Ci ha lasciato ieri Michele Mannucci, critico musicale, musicologo, saggista ben noto nell’ambiente culturale non solo genovese. Aveva 73 anni, era nato a Lugo di Romagna, ma era in pratica genovese d’adozione, anche perché nella nostra città si era fatto ben conoscere per la sua preparazione culturale e per la sua dialettica.

Chi scrive ha avuto il piacere di frequentarlo e di stimarne il senso critico e la vena ironica che spesso lo guidava nelle sue argomentazioni e nelle sue riflessioni.

I suoi interessi spaziavano dal jazz alla musica classica con una particolare attenzione alla produzione contemporanea. Per anni era stato anche una delle voci di Radio 3 Suite e aveva insegnato al Dams di Imperia.

L’attività di critico musicale lo aveva visto attivo al “Manifesto” in un’epoca in cui la critica a Genova svolgeva un ruolo di rilievo e poteva contare su diverse firme di richiamo.

Per anni aveva curato i programmi di sala della Giovine Orchestra Genovese: sua la redazione del volume uscito per i 75 anni della storica Associazione concertistica.

Infine, aveva ricoperto anche l’incarico di capoufficio stampa al Carlo Felice. Colpito da un ictus alcuni anni fa, si era in parte ripreso ed era tornato a frequentare assiduamente le sale da concerto: lo si vedeva ancora, sorridente, ai concerti GOG. Il mondo musicale genovese perde dunque un’altra voce importante, spesso polemica, ma autorevole e supportata da una indiscutibile professionalità.