Appuntamento da non perdere, domani sera (ore 20,30) al Carlo Felice. Ospiti della Giovine orchestra Genovese ci saranno il pianista Emanuele Arciuli e l’attrice Sonia Bergamasco.
Arciuli eseguirà nella prima parte della serata pagine di Grieg, Rota e Poulenc e poi nella seconda proporrà Enoch Arden op. 38, melologo per voce recitante e pianoforte di Richard Strauss sul testo di Alfred Lord Tennyson (adattamento e traduzione di Bruno Cagli). Voce recitante, sarà appunto Sonia Bergamasco che qualche mese fa è stata anche ospite del Teatro Ivo Chiesa dove ha recitato nella Locandiera di Goldoni.
“Ho sempre desiderato incrociare i linguaggi della musica e della prosa. Il melologo sotto questo aspetto è una forma straordinariamente interessante che ho studiato molto. C’è bisogno di una voce intonata, non cantata e corrisponde a una mia profonda esigenza artistica”.
Sonia Bergamasco è un’artista poliedrica. Diplomata in pianoforte al Conservatorio di Milano, diplomata in recitazione alla Scuola del Piccolo di Milano, regista e poetessa, si divide fra teatro, cinema e televisione. Il pubblico del piccolo schermo la ricorda in tante fiction, da Tutti pazzi per amore al Commissario Montalbano fino alla quarta serie di L’amica geniale.
“In realtà mi sono sempre considerata una musicista non realizzata. E imboccando un altro percorso, quello della recitazione, ho trovato anche la mia strada musicale, sono un’attrice musicale o almeno sto cercando di realizzarmi in questa veste. La voce, in realtà, è musica. E il melologo mi interessa proprio perché si torna alle radici del canto poetico”.
-Oltre ad attrice e pianista, è anche regista e poetessa…
“Non so se posso considerarmi una poetessa. Ho scritto in passato una raccolta Il quaderno (La nave di Teseo) e più recentemente Un corpo per tutti, una riflessione sul mestiere dell’attrice che si è legata alla regia del film Duse the Greatest da poco uscito nelle sale cinematografiche. Al centro dell’arte dell’attrice c’è il corpo, il suono della sua voce, la capacità di ascoltare. Nel libro ci sono anche elementi della mia storia, ma non è certo una autobiografia, è solo per chiarire maggiormente i problemi del nostro mestiere”.
-Il film sulla Duse ha costituito la prima esperienza come regista cinematografica…
“Ho già firmato regie per il teatro. Questa è stata molto complessa, ma la consideravo per me necessaria e sono contenta di averla portata a termine.”
-Come attrice ha ricoperti ruoli comici e tragici. Quale ambito predilige?
“In realtà, mi piace non separare le due possibilità. Nella vita si ride e si piange e nel nostro mestiere bisogna saper cambiare rapidamente e muoversi nei due generi. A maggio farò l’Elettra di Sofocle a Siracusa, un appuntamento immancabile con la tragedia, ma anche nella tragedia greca c’è, oltre che la musica, l’ironia. E’ qualcosa di straordinariamente vitale…”.