Nervi. Impressioni di uno spettatore

Ieri sera sono stato a Nervi per la serata inaugurale del Nervi Ballet Music Festival. Una serata piacevole da piena estate e con un programma molto accattivante.

L’inizio è stato spettacoloso, quasi un centinaio di ragazze e ragazzi dai sei ai vent’anni, si sono prodigati in coreografie fantasiose e molto difficili considerato il grande numero di artisti in scena.

Dopo l’inizio, sono apparsi il Sovrintendente del Teatro Carlo Felice Claudio Orazi, il neo rieletto Sindaco Marco Bucci e l’Assessora alla Cultura della Regione Ilaria Cavo. Tutti hanno dichiarato la loro legittima soddisfazione per il ritorno a Nervi in piena normalità (speriamo che duri) presentando il programma e reclamizzando Genova divenuta Città della Cultura per le numerose iniziative programmate.

Poi è iniziata la sfilata dei numerosi artisti presenti. Hanno tutti raggiunto esiti talmente lusinghieri che rimane difficile distinguere le Stelle di oggi da Quelle di domani perché anche i giovani sono già inseriti nelle maggiori compagnie di danza europee e americane.

Mi hanno particolarmente colpito Benjamin Freemantle, Marcelo Gomes e Alejandro Martinez e su questi giovani ho riflettuto sul passato.

Sono un frequentatore del Festival fin dai tempi del Teatro Maria Taglioni e ho notato come con il passare degli anni sia cambiata la danza al maschile. Una volta i ballerini erano quasi relegati al ruolo di porteur delle stelle femminili, poi è arrivato il ciclone Rudolph e tutto è cambiato.

Le Danzatrici sono sempre brave e aggiornate alle nuove tecniche, ma i danzatori hanno immesso nella danza la fisicità maschile che permette loro, oltre a figure particolarmente difficoltose, anche delle elevazioni impensabili trent’anni fa.

Una serata straordinaria con una piccola pecca: Jacopo Tissi.

Noi del pubblico, aspettavamo con ansia la sua esibizione, anche attratti dalla fotografia che riluceva sul programma di sala. Tissi, in una intervista aveva affermato che a Nervi avrebbe portato una coreografia scritta appositamente per lui: The Ninth Wave, e la coreografia era indicata sul programma di sala, ma, in piccolo e tra parentesi c’era la parola magica: estratti.

Così il bel Tissi si è presentato e ha ballato forse per cinque minuti, passando assolutamente inosservato rispetto alle performances dei suddetti interpreti

Conclusione, voto 6 meno, meno per la fama che lo precede, ma non per l’esecuzione che abbiamo visto.

Comunque, il programma è denso di programmi molto interessanti e merita il successo ottenuto ieri sera.