Teatro Nazionale, un cartellone ambizioso

Novantasette spettacoli dei quali diciotto produzioni. Questi i numeri del nuovo cartellone del Teatro Nazionale di Genova, presentato ieri in una affollata conferenza stampa che  l’estro del direttore Davide Livermore ha trasformato, come è ormai tradizione, in un evento con interventi in video, giovani attori impegnati a proporre varie prose e una musicista alla consolle a creare le atmosfere sonore di sottofondo.

«Questa nuova stagione parte, prima di tutto, da un edificio rinnovato grazie al sostegno di Comune e Regione e che diventa – per tutti noi – una “nuova casa” – è la dichiarazione di Livermore – La ristrutturazione è stata importante: il nuovo volto e la nuova immagine ci danno la possibilità di creare nuovi contenuti visibili per questo teatro: abbiamo un foyer rinnovato per accogliere la comunità, connesso alla biglietteria funzionale, allo spazio libreria e al bar bistrot in sinergia tra loro. Inoltre, l’ascensore consente l’accesso a persone non deambulanti e un impianto per ipoudenti e ipovedenti. La sala dedicata a Ivo Chiesa è uno spazio abitato da apparizioni, in cui possiamo intercettare le tracce di memoria che celebrano la storia di questo teatro e, dunque, del teatro italiano dal secondo dopoguerra a oggi. Nel prossimo inverno, con i lavori definitivamente ultimati, metteremo a punto un programma di visite guidate che avranno la caratteristica di una vera e propria esperienza immersiva nella storia degli oltre 70 anni del teatro. Sarà una visita dalle tante valenze, non solo per mostrare i nuovi interni, ma per raccontare quanto quella storia sia importante e viva per la vita culturale genovese e nazionale. Una forma di consapevolezza condivisa che ci rende orgogliosi. Altre azioni concrete praticabili nel prossimo futuro sono legate alla cura dell’Ambiente, come il progetto dell’orto sul tetto, i cu lavori partiranno a luglio.

Il Teatro è tuo [questo il titolo del cartellone, n.d.r.] è il concetto su cui mi batto da sempre, ovvero, affermare l’importanza del teatro pubblico come fondamento per una società migliore. Concetto, di fatto, corroborato da studi economici, sociali e antropologici. Un “teatro pubblico, per il pubblico”, perché andare a teatro è un atto di partecipazione e democrazia. E, citando le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ricordiamo per la sua recentissima presenza per celebrare gli 80 anni del 25 aprile con noi, siamo fieri di dire il Teatro è tuo: perché “la partecipazione è un indicatore di intensità e temperatura umana e può far diventare persone migliori”.  E persone migliori rendono migliore la comunità».

Teatro Ivo Chiesa – apertura di stagione – 11 ottobre

La stagione si apre, come da tradizione, in prossimità della data-simbolo per Genova del 12 ottobre con la prima nazionale di Il lutto si addice a Elettra che Eugene O’Neill ha scritto nel 1931, qualche anno prima del riconoscimento del Nobel, nel 1936.

«Il testo di O’ Neill – ha detto Livermore –  non è una semplice riscrittura dell’Orestea ma è una creazione totalmente nuova che si compie aderendo perfettamente alla propria contemporaneità, in grado di creare un solco unico che inaugura una nuova era del teatro del ‘900. Un classico che si riverbera ancora oggi e in ogni epoca. Perché ogni famiglia, si tratti di Atridi o Mannon, ha un’eredità oscura e nostro compito è riuscire a rendere luminosa quell’eredità. Inoltre, questo incontro con Il lutto si addice ad Elettra, si ricollega a un anniversario importante, proprio nel teatro che 30 anni fa lo produsse con la regia di Luca Ronconi e, protagoniste femminili, le magnifiche Mariangela Melato e Elisabetta Pozzi. Questa apertura di stagione è dunque una dedica a quello spettacolo, ma anche a Elisabetta Pozzi – tra le più grandi attrici della sua generazione – che, nella messa in scena di Ronconi interpretò Lavinia e, oggi come in un gioco di specchi e riverberi, si misurerà con il ruolo di Cristine allora interpretata da Mariangela Melato. Al fianco di un’attrice di questo calibro abbiamo costruito una compagnia, a dir poco “straordinaria” con Tommaso Ragno, Linda Gennari, Marco Foschi, Aldo Ottobrino, Davide Niccolini, Carolina Rapillo».

Fra gli spettacoli di produzione

Dopo la prima nazionale de Il Lutto si addice ad Elettra, tante le produzioni e coproduzioni, varie e su più fronti: al Gustavo Modena, arriva uno spettacolo internazionale History of love del collettivo Agrupación Señor Serrano che gioca con sapienza e ironia tra alchimie di linguaggi video e performativi (14 – 15 ottobre).

Un’altra attesa prima nazionale, dal 2 al 14 dicembre, al teatro Eleonora Duse debutta, in prima nazionale, Carnage: Il dio del massacro con Antonio Zavatteri – attore e regista, presenza costante del Teatro Nazionale – che sceglie uno dei testi più famosi e attuali di Yasmine Reza, una commedia agra e feroce che vede fronteggiarsi un quartetto di genitori, a proposito dei due figli adolescenti. Un testo che ha fatto il giro del mondo, anche film di Roman Polanski nel 2011.

Sputnik sweetheart di Murakami Haruki, regia Francesco Biagetti in prima nazionale (16 – 23 dicembre, sala Mercato); Sette bambine ebree di Caryl Churchill, regia Carlo Orlando (prima nazionale, al Teatro Duse, 27 gennaio – 1 febbraio); Riccardo III di William Shakespeare, regia Andrea Chiodi (coproduzione con CTB Brescia, Teatro di Roma, Teatro Biondo di Palermo; dal 29 gennaio al 1 febbraio, teatro Ivo Chiesa); Il corpo consapevole Body awareness di Annie Baker, regia Silvio Peroni (coproduzione con Teatro Baretti 3 – 8 febbraio, in Sala Mercato); L’ultimo arrivato di e con Paolo Livolsi e Pier Luigi Pasino, regia Aleph Viola (27 febbraio – 8 marzo in sala Mercato); Colpi di timone  è un altro affondo nella maschera attoriale di Gilberto Govi e alla commedia di tradizione ligure e genovese questa volta di Enzo La Rosa, regista e protagonista Tullio Solenghi con una compagnia affiatatissima (coproduzione con Teatro Sociale di Camogli e Scarti Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione – prima nazionale a ottobre, al Teatro Sociale di Camogli; dal 5 – 22 marzo, al  Teatro Ivo Chiesa).

Tra le produzioni che debuttano nei Festival estivi e d’autunno ricordiamo: Lu santu Jullare Francesco – di Dario Fo, regia di Giorgio Gallione, con Ugo Dighero. Debutto ad Asti Teatro, in prima nazionale, oggi – 19 giugno, al teatro Alfieri. In stagione, al teatro Eleonora Duse, dal 14 al 16 novembre; The other side  – la regista Marcela Serli sceglie un testo di Ariel Dorfman sulle conseguenze della guerra e un trio di attori come Elisabetta Pozzi, Gigio Alberti e Giuseppe Sartori. Debutto in prima nazionale al Mittelfest di Cividale del Friuli, il 9 luglio; poi a Borgio Verezzi il 22 e 23 luglio.

Il Festival dell’Eccellenza al Femminile

27 spettacoli e alcuni incontri a tema saranno al centro del programma del Festival dell’Eccellenza al Femminile a cura di Consuelo Barilari, che da 21 anni ri\compone in forma di rassegna una costellazione di fili legati alla presenza del femminile, tra le pieghe del contemporaneo teatrale.

Si inizia il 15 ottobre, alla Sala Mercato con Age Pride da Lidia Ravera, regia Emanuela Giordano. Nei tre giorni seguenti sempre alla Sala Mercato vanno in scena La moglie perfetta di e con Giulia Trippetta, Esagerate di e con Cinzia Spanò, Ma che razza di Otello? con Marina Massironi. Ancora alla Sala Mercato Lei non sa cosa vuole con Luisa Merloni e Daniele Natali (19 ottobre) e Il diario di Irene Bernasconi di e con Laura Nardi (26 ottobre); sempre il 26 ottobre ci si sposta nella sala Gustavo Modena per Teatro naturale? Io, il couscous e Albert Camus di Paola Berselli e Stefano Pasquini, storici e acclamati Teatro delle Ariette; il 29 ottobre, al Teatro Duse, un appuntamento dal carattere civile e didattico, Processo alla democrazia con Gian Carlo Caselli e Marco Travaglio, testo e regia di Pietra Selva Nicolicchia.

Festival internazionale di circo-teatro Circumnavigando

L’appuntamento delle feste natalizie, si riconferma con un programma di tre spettacoli, curato dall’associazione Sarabanda che organizza il festival dal 2001, a Genova, e cresce sempre più nella sua connotazione internazionale: Luz de luna di Fabiana Ruiz Diaz della compagnia Circo El Grito che torna a Genova con una creazione in cui si fondono ironia, musica e desiderio del volo (28 dicembre,  Teatro Gustavo Modena). Wonderwoman you are di e con Chiara Marchese, autrice e performer specializzata in circo-marionetta (30 dicembre, sala Mercato); capodanno con Deserance della Compagnia Circo Zoé, in cui una voce lirica e il suono di una chitarra elettrica innescano la magia dei corpi, in uno spettacolo transdisciplinare di circo e danza (31 dicembre, teatro Gustavo Modena)

Fra gli spettacoli ospiti

In tema di ospitalità si intrecciano molteplici fili, tra capolavori del ‘900 e titoli e figure di autori che raddoppiano, come in uno specchio, tra classici della letteratura e autori contemporanei (da Tennesse Williams a Eugene O’Neill, da Shakespeare a Italo Svevo, fino a Annie Baker). Ma anche, presenze importanti tra i gruppi storici del teatro contemporaneo e un rimando sempre più forte per indagare il  cosiddetto “teatro del reale”, in corrispondenza di un genere praticato e iniziato a Genova, il “teatro documento” che si riverbera nei progetti speciali delle stagioni passate (G8 Project o il recente D’Oro per gi 80 anni del 25 aprile) e che intercettiamo nei lavori di Davide Enia, Autoritratto (13-16 novembre, al teatro Gustavo Modena) sulla memoria collettiva dei siciliani che vivono dalla nascita a contatto con la mafia; i Kepler 452 che hanno raccontato la loro indagine a bordo della Sea-Watch 5 nel Mediterraneo poco lontano da noi (A place of Safety, 19 – 22 marzo, al teatro Gustavo Modena) fino al Teatro dei Borgia, 15 / 25 spettacolo tratto dall’inconscio degli italiani (10 – 12 febbraio, al Teatro Eleonora Duse) che scava in una memoria storica inquietante tra Matteotti e Mussolini; Pino Petruzzelli e Zingari: l’Olocausto dimenticato (26-29 marzo, teatro Duse).