“Esperanto”, la creatività che unisce dal Gezmataz a Combin en Musique

“Esperanto” nasce da un’idea di Luca Falomi, giovane ed eclettico chitarrista e compositore, e dalla sua collaborazione con Riccardo Barbera, contrabbassista e compositore poliedrico e creativo. Si può dire, semplificando e molto, che si completino a vicenda, che le loro composizioni siano in qualche modo magnetiche, che l’una richiami l’arte dell’altro. Già si apprezzavano e iniziavano a collaborare nei rispettivi lavori discografici “Sober” di Luca Falomi e “Aymara” di Riccardo Barbera, poi il sodalizio è diventato sempre più stretto e ha unito la musica di Marco Fadda. Il trio si è poi assestato negli ultimi anni con una diversa formazione (Luca Falomi, Riccardo Barbera e Rodolfo Cervetto) dando vita al suo primo album dal titolo omonimo “Esperanto”, che è stato pubblicato internazionalmente nelle ultime settimane dall’etichetta giapponese DaVinci Publishing. Caratterizzato da composizioni ricercate, che lasciano comunque spazio all’improvvisazione rappresenta un unicum nel panorama attuale. Per cominciare l’album (anteprima qui https://youtu.be/gW7Wy6LfPao), pur avendo una forte matrice jazzistica per scelte armoniche e solistiche, ha un respiro musicale che lo porta tra la world music e la musica d’avanguardia. Registrato dal noto sound engenieer Marco Canepa, il lavoro vanta la presenza di due ospiti di rilievo: Javier Girotto al sax e Fausto Beccalossi alla fisarmonica. Poi c’è tutto un messaggio intrinseco da scoprire.

“Il nome Esperanto è un voluto omaggio -spiega Luca Falomi-per riflettere sul comune denominatore che manca dalla storia dell’uomo ad oggi. Se l’esperanto era quella lingua semplice e universale creata nell’Ottocento per unire i popoli oggi la musica può fare altrettanto in modo ancor più intuitivo”. Non è solo un concetto ideale, semmai una vera e propria direttrice verso la commistione tra i generi: il jazz filtra nella world music, si passa poi dalla musica sperimentale all’avanguardia. Anche la melodia si fa spazio con intelligenza, richiamando nei cassetti della memoria anche le ricerche in questo senso dello stesso Falomi con un impianto che, per la complessità e l’articolazione dei temi, ammicca al genere della musica da film nella sua accezione più autentica. “La band dal 2017 si è esibita spesso live e questo disco è la conseguenza della nostra attività. E’ frutto dell’affiatamento, del divertissement del suonare, anche dell’improvvisazione, di quella caratteristica fondamentale che si accende solo quando la formazione funziona”. Questo non vuol dire che sia poco raffinato, tutt’altro.

Esperanto live è uno spettacolo suggestivo, caratterizzato da una forte interazione tra i musicisti, coinvolgente, dove le composizioni originali si alternano a rivisitazioni di celebri pagine della musica strumentale internazionale. Un itinerario fuori dallo spazio, dal luogo e dal tempo, capace di prendere per mano l’ascoltatore e portarlo a esplorare nuovi mondi e suoni.”Con Esperanto -conclude Falomi – saremo il prossimo 22 luglio al Gezmataz, poi Dronero per l’8 agosto, parteciperemo al Festival Combin en Musique il 19 agosto, il 30 agosto ad Alba e il 5 settembre a Bogliasco, solo per citare alcune date del calendario in via di approvazione”.

Il trio

Luca Falomi – Muove i primi passi nella musica a soli sei anni. Parallelamente allo studio accademico della chitarra classica, presto scopre il jazz e l’improvvisazione e intraprende un percorso che lo porta ad approfondire la conoscenza dei linguaggi e dei generi musicali. Partecipa a masterclass con artisti internazionali che gli suggeriscono una visione più ampia della musica e del suo strumento. L’interesse per il suono lo porta a sperimentare con strumenti a corda acustici, elettrici ed etnici. La sua attività musicale lo vede coinvolto sia in studio che dal vivo in progetti di generi musicali differenti: jazz, world music, musica d’autore, musica sperimentale e contemporanea. Nel 2011 pubblica il suo primo album dal titolo Viens Voir, seguito nel 2014 da “Sober”, prodotto in collaborazione con Marco Canepa, sound engineer e produttore discografico di grande esperienza. Un album di composizione caratterizzato da melodie evocative e cinematografiche e contaminazione musicale tra world music, jazz e musica d’avanguardia. Dà vita inoltre al progetto live Esperanto, un trio acustico con il contrabbassista Riccardo Barbera e il batterista Rodolfo Cervetto che propone materiale originale accostando in chiave jazzistica idiomi musicali diversi. In qualità di chitarrista, arrangiatore e compositore partecipa a svariati progetti discografici, live e teatrali collaborando con: Franca Masu, Petra Magoni, Ferruccio Spinetti, Javier Girotto, David Clayton, Al Schmitt, Francesco Baccini, Hannah Scott, Fausto Beccalossi, Alberto Fortis, Elisabetta Pozzi, Max De Aloe, Lukas Mantel, Marco Fadda, Giovanni Ceccarelli, Michela Lombardi, William Naraine, Mario Arcari, Gino Paoli, Riccardo Barbera, Roberto Freak Antoni, Armando Corsi, Stephane Casalta, Nicola Stilo, Max Manfredi, Roberta Alloisio, Giulia Ottonello.

Riccardo Barbera – E’ uno dei più sensibili e apprezzati contrabbassisti sulla scena italiana. Fine compositore, nel 2014 ha pubblicato “Aymara” il suo primo album. Le sue collaborazioni, in studio e dal vivo, sono moltissime. Tra queste, registi e attori (colonne sonore) come: Elisabetta Pozzi, Mariangela D’Abbraccio, Ugo Dighero, Enzo Jannacci, Dario Vergassola, Gianfranco Funari. In campo jazz e pop: Ivano Fossati, Anna Oxa, Al di Meola, Andrea Parodi( Tazenda), Mau Mau, Nicola Stilo, Javier Girotto, Luciano Biondini, Rita Marcotulli, Gavino Murgia, Dado Moroni, Roy Paci, Beppe Gambetta, Tullio De Piscopo, Alessio Menconi, Mario Arcari, Marco Beasley, Ellade Bandini, Elena Ledda, Marco Pereira, Mike Marshall, Gumbi Ortiz, Tran Quang Hai, Ingrid Chavez, Eileina Williams, Kathy Chiavola, Nitin Sawhney, Gnawa Sidi Mimoun, Francis Bebey, Dervisci Rotanti Mevlevi Sema Ensemble, Stella Chiweshe e molti altri.

Rodolfo Cervetto – E’ uno dei batteristi jazz più apprezzati in Italia. Le sue caratteristiche principali sono la capacità di coniugare grande propulsione ritmica a sensibilità e dinamiche. Queste doti lo hanno portato a suonare in tutta Europa e a collaborare spesso con grandi musicisti come Bob Wilber, Benny Golson, Gary Bartz, Paul Jeffrey, Andrea Pozza, Buster Williams, Dado Moroni, Gianni Coscia, Bruce Forman, Gabriele Mirabassi, David Hazeltine, Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Dominique Di Piazza e Michel Benita. Oltre al progetto Esperanto, è membro stabile di molte formazioni come il Philippe Petrucciani quartet, il gruppo On Air con ospiti Fabrizio Bosso, Mattia Cigalini e Max Ionata, il quartetto “ Melodies” con Gianpaolo Casati, Andrea Pozza e Dino Cerruti. Ha partecipato a trasmissioni radio/tv e inciso molti album. Ha anche partecipato a colonne sonore per cinema e tv con Pietro Leveratto e Paolo Silvestri. Negli ultimi anni la sua ricerca si è orientata all’affinamento del proprio linguaggio avvicinandosi al free, al jazz europeo e alla musica classica. È direttore artistico di alcune rassegne jazz liguri a livello nazionale e del Louisiana jazz club. Con il teatro dell’Archivolto organizza eventi dove il jazz incontra le altre forme artistiche e musicali.