Staglieno, sulle tracce della musica

Staglieno, da sempre meta della memoria ma anche di approfondimenti artistici e culturali conserva la storia di importanti musicisti: vi sono sepolti ad esempio il compositore Michele Novaro, il musicista Camillo Sivori, il librettista Felice Romani fino al cantautore Fabrizio De André. L’elenco in realtà è davvero nutrito, ma qui focalizzeremo l’attenzione su una manciata di tappe facendo emergere personaggi come Carosio, Gambini, Mancinelli, Massa e don Porro.

Margherita Carosio (1908-2005 Riposa nel Boschetto Irregolare, Scala Capo dei Cipressi), soprano, reca sull’epigrafe “Sogno che vive nella voce di un’anima”, fu un vero prodigio già dall’infanzia visto che a soli sedici anni ottenne il diploma in canto al conservatorio Niccolò Paganini di Genova e poi si distinse in importanti tournée. Indimenticabile anche il suo modo di calcare le scene, basti pensare ai costumi di “Venti margherite +1” della mostra allestita al Teatro Carlo Felice di Genova nel 1991 o alla definizione di Mascagni per cui “Margherita Carosio è la nuova Toti Dal Monte”. La sua voce brillò in diverse colonne sonore e interpretò svariati film come “L’Elisir d’Amore” su regia di Amleto Palermi.

Carlo Andrea Gambini  (1819 – 1865 Riposa nel Boschetto Irregolare, campo dei Cipressi), pianista e compositore, sull’epigrafe  si legge “Tutto amore per l’arte che gli fu ispiratrice di elette e profonde armonie ne ritrasse splendida fama ma da quell’ardore ebbe consunta innanzi tempo la vita”. Tra le sue opere principali si annoverano ad esempio , “La Passione”, “Cristoforo Colombo”, “Eufemio di Messina” e “Il nuovo Tartufo” e, per pianoforte, “Rimembranze di Paganini dedicate alla memoria dell’illustre violinista concittadino” . La sua produzione è sconfinata e venne anche omaggiata in pubblico da Rossini e ripetutamente da Camillo Sivori.

Luigi Mancinelli (1848 -1921 Risposa nel Boschetto Irregolare, viale Sciaccaluga), direttore d’orchestra e compositore, tra le opere maggiormente note si ricordano “Frate Sole”, “Giuliano l’Apostata”, “Paolo e Francesca”, “Isora di Provenza”, “Ero e Leandro”, “Sogno di una notte d’estate”, “Isora di Provenza”. Fu uno dei più grandi del tempo, come sottolineò lo stesso Wagner: dal 1887 al 1905 fu direttore del Covent Garden di Londra, e fu molto attivo al Metropolitan di New York, al festival di Norwich, a Buenos Aires. Dal 1918 entrò nella Commissione musicale permanente presso il Ministero della Pubblica Istruzione.

Nicolò Massa (1854-1894 Riposa nel Porticato Semicircolare, loculo n.69), noto per i pezzi sinfonici e di musica da camera, “Salammbò”, “Inno al lavoro”, “Il Conte di Chatillon” e “Taide”, per citarne alcuni. Studiò a Genova, a Novi Ligure, a Milano. La svolta nella carriera giunse con il dramma lirico “Salammbò”, meno fortunate le pur valevoli “Eros” e “Onesta”.  Fra i tanti omaggi alla sua carriera si ricorda lo scritto di Giuseppe Verdi. Il musicista trascorse buona parte della sua vita a Genova, in particolare dopo il matrimonio con Rachele Bossola, figlia del direttore d’orchestra e ideatore della Sala Sivori. Morì prematuramente per broncopolmonite e ai suoi funerali partecipò l’intero gotha dell’arte.

Don Luigi Porro (1922-2005 Riposa nel Campo 4) sulla lapide reca il pentagramma di “O salutaris Ostia”, tra le sue composizioni più apprezzate “Ave di grazia piena” e “Resurrexit”. Per tutti era il grande punto di riferimento della cantoria alla Cattedrale di San Lorenzo visto che se ne occupò per più di 50 anni. Fu organista del duomo dal 1966 e Maestro di Cappella e Canonico onorario della Cattedrale. Molti lo ricordano come insegnante di Solfeggio e Canto Corale al Conservatorio Paganini . Tra le opere ancora agevoli da trovare nelle librerie oppure online il doppio cd “Composers: Luigi Porro, Coro Campodonico e Voci bianche, Coro Polifonico Januensis” per l’etichetta Devega che contiene brani quali  “Credo in Unum Deum”, “Christus natus/novus rex”, “Chi d’amor sente”, “Ronde”, “Crucifixus” o “Die sanctificatus”. Ulteriori informazioni qui.