La tournée del secolo: Toscanini e la Scala

4 maggio 1920: a Parigi debutta la New York Symphony Orchestra (antenata dell’attuale New York Philharmonic) avviando una avventurosa tournée che in  48 giorni l’avrebbe portata a tenere 31 concerti in Francia, Italia e Belgio (fra le tappe, anche Genova, il 20 maggio).

Il 30 maggio, in occasione dell’ultimo concerto italiano a Milano,  fra il pubblico siede Arturo Toscanini, adorato dagli americani che lo avevano “adottato” negli anni precedenti, prima che, nel 1915, lui si decidesse al rientro in Italia per non abbandonare i suoi connazionali impegnati in guerra. La visita di Toscanini, apparentemente di semplice cortesia, in realtà nasconde un piano che diventerà di pubblico dominio nei giorni successivi: il progetto, cioè, di una grande tournée di un’orchestra sinfonica italiana in America.

A questa straordinaria avventura è dedicato il godibilissimo volume scritto da Mauro Balestrazzi per la Libreria Musicale Italiana, La tournée del secolo – Toscanini e la straordinaria nascita dell’Orchestra della Scala.

La copertina del libro di Balestrazzi

Tutto nelle mani di Toscanini

“Questa lunga cronaca di fatti avvenuti un secolo fa ha un protagonista che si chiama Arturo Toscanini – scrive nella introduzione Balestrazzi – Attorno a lui si muovono decine di altri personaggi che concorrono a realizzare eventi straordinari: la nascita dell’Ente autonomo che garantisce al Teatro alla Scala l’autonomia artistica e gestionale; la creazione di un’orchestra stabile che intraprende la più lunga tournée mai immaginata; la rifondazione anche fisica della Scala che riapre le sue porte al pubblico dopo una chiusura durata tre anni e dopo una serie di importanti lavori, dall’allargamento del palcoscenico all’ammodernamento dell’intera struttura”.

Nell’arco di nove capitoli l’autore, con dovizia di particolari e di documenti, racconta un  momento fondamentale della storia della musica del primo Novecento, dalle polemiche intorno alla gestione del teatro milanese alla sua rifondazione, dal reclutamento di un’orchestra (inizialmente chiamata Orchestra Toscanini) alla sua trasformazione nell’Orchestra stabile della Scala.

23 ottobre 1920: l’Orchestra Toscanini debutta alla Scala

Il percorso

Attraverso una minuziosa ricerca, l’autore propone inoltre una dettagliata cronologia dei concerti della tournée che prende il via il 23 ottobre 1920 a Milano (Conservatorio Verdi).  Fino al 29 novembre Toscanini “roda” i suoi (97 i componenti del complesso strumentale) in Italia: 31 concerti  distribuiti fra Milano, Torino, Como, Alessandria, Piacenza, Reggio Emilia, Parma, Cremona, Bergamo Verona, Venezia, Fiume, Trieste,  Roma e Napoli. A Genova si esibisce il 3 e il 4 novembre al Politeama Genovese eseguendo due Sinfonie beethoveniane (la 5 e la 7), pagine di Wagner, Respighi, Debussy, Vivalfi, Bloch, Tommasini Elgar e Rossini.

Poi da Napoli la partenza per l’America. Lì il debutto avviene  al Metropolitan di New York il 28 dicembre. Il giro negli States e in Canada dura fino al 24 marzo con 59 concerti in varie città fra le quali Washington,  Filadelfia, Boston, Chicago, Kansas City, Cleveland, Richmond, Baltimora, Toronto, Montreal.

Il 20 aprile, trionfale accoglienza a Napoli e nuovo giro di concerti (saranno altri 35!) fino al 16 giugno quando la tournée ufficialmente si conclude a Milano, da dove tutto era iniziato.

La tournée dei record

In chiusura Balestrazzi offre anche alcune statistiche:  125 sono stati i concerti  in 237 giorni distribuiti in 68 città con una media di un concerto ogni 1,9 giorni e con una media di 101 chilometri percorsi al giorno.

Un libro piacevole, ben documentato che vale la pena leggere per  capire  non solo il ruolo fondamentale che ha avuto Arturo Toscanini nella storia della musica del Novecento (e in particolare nella rinascita della Scala), ma anche per rendersi conto, oggi in un’epoca davvero triste per la nostra cultura, della considerazione in cui era tenuta a livello internazionale una orchestra italiana.