Mondo libri, il “delitto al Festival di Sanremo” di Achille Maccapani

E già un grande successo il nuovo libro della SuperNoir Bross per i Fratelli Frilli Editore di Achille Maccapani, scrittore ligure, dal titolo “Delitto al  Festival di Sanremo“. Si tratta della prima indagine del commissario Francesco Orengo, svegliato alle cinque di mattina dall’ispettore capo Dario Canevari per via del ritrovamento di un cadavere nella toilette del teatro Ariston. Un colpo per la città delle canzonette e perla della riviera. L’inizio di una serie accattivante di accadimenti, ma anche la riscoperta del territorio con le dettagliate descrizioni su  Castel Vittorio, in Val Nervia. Un romanzo dove non c’è solo lo scintillio di Sanremo e l’atmosfera unica della kermesse canora, ma paesaggi dell’anima e innumerevoli colpi di scena.
L’intervista
Cosa rappresenta il Festival di Sanremo nell’immaginario, non solo nel libro?
A.M. “A livello televisivo, il Festival rappresenta per l’Italia il valore unificativo riconosciuto, negli Stati Uniti, per il Super Bowl o la Notte degli Oscar, oppure in Inghilterra per il tradizionale appuntamento della “Last night of the Proms” dove i britannici cantano tutti con l’orchestra, mentre sventolano le bandierine con l’Union Jack, “Land of hope and glory” o “Rule Britannia”. 
Ma devo ammettere che, quando abitavo nell’hinterland milanese, il Festival abbia rappresentato per me come un luogo magico, una città in cui, durante quella settimana, tutto assuma una connotazione di grande festa per la nazione. Viceversa, dopo che mi sono trasferito in Liguria (dove vivo dal 1998), mi è parso di percepire una forte presenza del festival nella vita e nella realtà del territorio, ancor più marcata anche grazie alla presenza e al ruolo dei social media, delle testate online, peraltro molto presenti nella provincia di Imperia”.
Come è nata quest’opera che è uscita proprio nel periodo caldo per Sanremo?
A.M. “Da una serie di circostanze. L’editore Carlo Frilli mi aveva chiesto di provare a sperimentare un nuovo personaggio seriale che potesse alternarsi con l’ufficiale dei carabinieri Roberto Martielli, protagonista dei primi tre romanzi noir di inchiesta ambientati nell’estremo ponente ligure: “Il venditore di bibite” (Fratelli Frilli Editori, 2018), “Destini in fumo” (Fratelli Frilli Editori, 2019) e “Ventimiglia riviera dei fuochi” (Fratelli Frilli Editori, 2020). 
In effetti, mi frullava per la testa l’idea di un commissario di polizia ligure, rientrato dopo tantissimi anni di autoesilio nel nord Italia, e che portasse il nome e il cognome di due importantissimi scrittori italiani di questo territorio: Francesco Biamonti e Nico Orengo. Così è nato il commissario Francesco Orengo, nativo di Castel Vittorio, suggestivo e meraviglioso borgo medievale nell’estrema Val Nervia. 
Lo spunto del romanzo è derivato dalla visione della serata finale del Festival, tenutasi l’8 febbraio 2020, in particolare della fase che precede l’annuncio dei tre finalisti: quando Fiorello e Amadeus si sono messi a giocare con l’autotune, il rap, la trap, e a combinarne di tutti i colori, mi sono domandato cosa sarebbe successo se uno spettatore fosse andato in toilette e soprattutto fosse ucciso da un killer. Da qui è partito tutto, con una fase di ricerca svoltasi nei mesi successivi. La stesura si è sviluppata in 35 giorni, nei mesi di settembre e ottobre. E ho completato la revisione verso i primi giorni di dicembre 2020. 
Si scrive sempre da soli, ma è sempre utile il rapporto con alcune persone che ti guidano nel corso del cammino: per questo, voglio ricordare e ringraziare Stefania Crepaldi, preziosissima nella fase di progettazione narrativa, Athena Barbera per il primissimo editing, e Armando d’Amaro che mi ha guidato con i suoi consigli strategici e decisivi nella revisione finale, prima della consegna del romanzo all’editore”.
Achille Maccapani
Achille Maccapani
Progetti futuri?
A.M. “Ho già consegnato all’editore il quarto romanzo del ciclo di Roberto Martielli, che nel frattempo è stato promosso al grado di maggiore dei carabinieri: sarà un’indagine ambientata tra il ponente e il levante ligure, con molti collegamenti riferiti ai precedenti episodi del ciclo seriale. Nel frattempo ho terminato e consegnato, sempre all’editore Carlo Frilli, il seguito di “Delitto al Festival di Sanremo”: la seconda indagine in cui il commissario Orengo dovrà affrontare una vicenda estremamente complessa nel territorio cittadino e nell’entroterra della Valle Armea. Attualmente sto lavorando alla progettazione narrativa (una fase che mi coinvolge per parecchio tempo, più della scrittura vera e propria) del terzo episodio del ciclo del commissario Orengo. Insomma, direi che di carne al fuoco ce n’è. Anche perché questo Ponente ligure è sempre una miniera d’oro di spunti e idee per nuove storie, nuove narrazioni, nuovi percorsi da affrontare”.

Questo articolo ha un commento

I commenti sono chiusi.