Si poteva intitolare “A proposito di tutto”, ma sarebbe stato scontato e non ironico, dunque il libro del regista di Manhattan “A proposito di niente” sotto cui campeggiano a chiare lettere “Autobiografia” e un paio di occhiali che non nascondono le disordinate sopracciglia (e due occhietti vispi con tanto di borse) ha percorso la strada meno semplice. A partire da quando a spada tratta si difende dalle accuse della propria vita privata sino a quando si mette a nudo lacerando il mito, facendo a pezzi anche quell’immaginario che in diversi coltivano anche oggi.
Ne esce l’uomo, con i suoi bisogni, con i fallimenti amorosi, con tutta la confusione degli innamoramenti , della semplice paura della solitudine, se non dal “Così fan tutte” o meglio “tutti”, dai lati sfavillanti della vita da star fino ai suoi risvolti più complicati. Il ritmo a volte si perde, ma per chi ha la tenacia di arrivare in fondo è un testo godibile, e non a caso da record di vendite.
Interessantissimo quando parla di cinema, di quanta vita reale vi ha riversato all’interno, in un’osmosi tra verità e finzione dello schermo, tra attrici e muse. Si trova il percorso, quello che lascia scie da cancellare o che, al contrario, ha costruito la storia del cinema, le emozioni, come la telefonata inaspettata di Federico Fellini in un excursus senza false modestie dove gigioneggia a tratti con gag e battute che si rincorrono come scatole cinesi dentro alla sua grande commedia di ogni giorno dalla convivialità della famiglia ebraica ai momenti di svago, persino nella “Guerra dei Roses” con Mia Farrow dove non lascia spazio a ombre o a schiarite. Afferma di essere stato il più sorpreso di tutti quando, a 56 anni, è iniziata una relazione romantica con la ventunenne Soon-Yi Previn, diventata un matrimonio felice da oltre due decadi. Tutto è netto, tutto è immediato, senza mezzi termini.
Questa parte forse assorbe fin troppe pagine, ma del resto, è stato un capitolo incombente nella vita di Woody Allen, mentre sorprende sempre il suo rapporto con la musica. Onnipresente il jazz di cui è un grande appassionato, ma anche la musica di Mendelssohn che accosta all’idea della magia, oppure passa da Mozart alla sfilata dei giganti di oggi:Daniel Barenboim ,Vladimir Askenazy, Itzhak Perlman, Pinchas Zuckerman…
E’ la musica che sottolinea i successi e i momenti sentimentali da ricordare. Come per ognuno di noi. Tra i tanti ricordiamo: “Era una splendida giornata di ottobre, eravamo isolati dal mondo e, mentre osservavo il lago Tashmoo fuori dalla finestra, lei fece l’errore fatale di mettere sul giradischi il secondo movimento del Concerto per violino di Sibelius”. Tante le sorprese, come la cena da Roman Abramovic, convinto di essere da Roman Polanski, oppure la sua idea di salubrità, con l’abitudine di alzarsi verso le sei mezzo e praticare esercizio fisico.
“Soon-Yi è molto portata e, tra tapis roulant, yoga, gyrotonic, palestra e pilates, è in forma come un Navy Seal. Io faccio il tapis roulant e uso le fasce elastiche per mantenere un fisico degno di una statua di Giacometti”. Eppure ancor oggi, anche chi gli punta il dito su questo o su quello, resta irrimediabilmente attratto da Woody Allen, come buona parte del “suo” pubblico femminile. “A proposito di niente” è edito in Italia da La nave di Teseo.