“Aspetto la fine”: video art per riflettere a firma di Chiara Pasetti e Mario Molinari con l’adesione di Achille Lauro

Siamo abituati allo scavare profondo, ricco di citazioni e di nuovi bagliori, della firma di primarie testate, filosofa, tra i massimi esperti di letteratura francese Chiara Pasetti insieme alla penna graffiante del direttore de La Nuova Savona Mauro Molinari: chi non rammenta il progetto no profit di corti musicali incentrato sulla pandemia iniziato l’8 marzo scorso con il titolo ‘Io resto a casa aspettando’ che ha visto anche l’adesione di Achille Lauro? In un periodo di ennesime incertezze, se non di disperazione, c’ è fame di interrogativi, di possibilità, di sfogo, di eventualità e, a gran voce, il progetto è ricominciato. Questa volta però a cadenza mensile anziché settimanale e con un nuovo titolo: ‘Aspetto la fine’ (per ascoltare cliccare qui).
“Nel primo corto di settembre ‘L’incognita’ – spiegano Pasetti e Molinari- gli studenti raccontavano paure, desideri, emozioni e, appunto, incognite legati al nuovo anno scolastico, che era partito con le lezioni in presenza nella maggior parte degli istituti o con l’alternanza fra la didattica in presenza e la ‘dad’. Dal mese di novembre le lezioni per le scuole superiori sono nuovamente a distanza: gli studenti e i docenti sono tornati davanti a uno schermo, fatta eccezione per le materie di indirizzi di studio che prevedono ore di laboratorio. A questo corto dal titolo ‘La vita ci fotte’ (frase tratta dalla canzone di Achille Lauro Tu che ne sai scelta per il nuovo capitolo) hanno collaborato tre classi di studenti di scuole superiori: le classi III A e B dell’Istituto ACOF Olga Fiorini di Bergamo e la classe IV C del Liceo Artistico G. Palizzi di Lanciano (Chieti). Insieme a loro, due studenti universitari di Galliate (Novara), e uno studente dell’Istituto turistico Gioberti di Asti. I loro contributi liberi e creativi vogliono provare a esprimere i sentimenti dei giovani in questo difficile momento, ed essere anche un messaggio di speranza per ciò che ci attende”.
Si confrontano il saper per esperienza e quello per ragione, tramite collage a più voci e ad alto tasso emozionale che riescono a ricomprendere sia le vette della poesia internazionale sia le espressioni delle persone comuni e i loro desideri oltre che le proprie ombre, la propria apatia verso uno schermo fino a vari lockdown così smodatamente amato. Nella vita capita: in un soffio cambia tutto. Proprio come reinterpreta la grande attrice genovese  Lisa Galantini nei concetti riproposti dagli ultimi versi di Marina Ivanovna Cvetaeva (1892, 1941), da quel “Motivo Biblico” composto esattamente nell’anno del suicidio, bandiera del senso tragico della vita.
Risuonano in modo diverso e così attuale le sue parole: “Dio lo sa, moriremo o vinceremo…Maledizione a colui che nella sua ora dormiva!” e via così, nell’ elogio al dovere portato avanti dalla sentinella. E noi da che parte stiamo?Moderne sentinelle del termometro di questi giorni sono sicuramente gli artisti, come è ben rappresentato dagli scatti delle manifestazioni del 30 ottobre intitolate ‘L’assenza spettacolare’ oltre che dai rimandi metaforici dei disegni del puntuale Mimmo Lombezzi e alle note di ‘Tu che ne sai’  di Achille Lauro tratte dall’album Idol Immortale del 2014. Resta un desiderio, assimilabile alle ultime parole di Goethe, “Mer Licht!”, “Più luce!”, ai giorni d’oggi più che mai.