Il Canto della Sibilla, un monito senza tempo

Nel 2010 l’Unesco ha dichiarato il Canto della Sibilla patrimonio immateriale dell’Umanità. E quel suggestivo documento della cultura europea medievale che oggi in piena crisi pandemica risuona drammaticamente attuale,  viene riproposto ora in una interessante incisione discografica edita dalla Dynamic e curata da Vera Marenco con il Musicaround Ensemble e l’Arkansé Choir.

El Cant de la Sibilla and other sacred Medieval works, questo il titolo del CD che  comprende oltre al canto citato tratto dalla tradizione catalana, varie pagine antiche: sequenze (Dies irae), mottetti (Benedicamus Domino), Cantigas (Madre de Deus ora), conductus (Audi Pontus, audi Tellus), drammi liturgici (Ordo prophetarum).

Un repertorio ricco e vario tanto nella scrittura (la diversa struttura polifonica del conductus rispetto al mottetto) quanto nell’incanto dei testi.

“Chi si accinge all’ascolto di musica vocale – dice Vera Marenco – dovrebbe sempre cominciare dalla lettura dei testi e riscoprire il forte legame tra musica e parola. In questo caso  la suggestione ricevuta mi ha portato a immaginare una realizzazione corale, coinvolgente, partecipata e condivisa, un dialogo tra il potente personaggio della Sibilla nell’interpretazione magnetica e intensa di Eugenia Amisano e il coro, il popolo che si interroga, umanità che risuona dinanzi alla profezia, reso da una massa vocale numerosa, talora aspra ma reale che riporta all’origine popolare di questi riti”.

La registrazione dei brani che compongono il CD è stata realizzata a Torbi, non lontano dal cantiere del Ponte sul Polcevera, in una piccola e suggestiva chiesa dalla bella acustica.

“Il montaggio a distanza – dice ancora Vera Marenco – durante i mesi del lockdown ha riempito un tempo sospeso e concentrato, accompagnato dalla sensazione di essere in connessione con l’attualità, la storia, la natura, il passato e il presente, contribuendo attraverso la musica medievale a diffondere un messaggio di consapevolezza e un forte senso di comunione al di là dei propri credo religiosi”.

Il CD di ottima qualità tecnica e interpretativa, coinvolge, oltre a Vera Marenco e Eugenia Amisano, cantante di origini catalane, particolarmente impegnata da anni nella ricerca del repertorio antico popolare, una cinquantina tra strumentisti e cantori in un lavoro di notevole impegno esecutivo. Un progetto, va aggiunto, supportato felicemente sul piano della ricerca musicologica da Angelo Rusconi.

Tra gli interpreti maschili, molti i cantori genovesi che danno voce ai profeti del dramma liturgico Ordo prophetarum: si citano Matteo Armanino, Luca Dellacasa, Matteo Guerrieri, Filippo Biolé, Guido Ripoli, oltre a Umberto Bartolini e Alberto Longhi del Ring Around Quartet e agli esordienti Roberto Papini e Arturo Dal Bianco. Ad accompagnarli gli strumentisti del Musicaround Ensemble: Giuliano Lucini (liuto), Marcello Serafini (viella), Maria Notarianni (organo portativo), José Manuel Fernandez-Bravo (flauti), Stefano Borin (percussioni), interpreti tra l’altro di alcuni mottetti coevi, e il coro misto Arkansé.