25 novembre: un piccolo fiore per Lucrezia, Desdemona, Carmen…

Ahimè, mio Dio, perché non mi hai fatto nascere maschio? Tutte le mie capacità sarebbero state al tuo servizio, non mi sbaglierei in nulla e sarei perfetta in tutto, come gli uomini dicono di essere….

Lo scriveva nel 1405 la poetessa e filosofa veneziana Christine de Pizan nel suo “La città delle dame”. Per la vita e i temi trattati nelle sue opere, in cui combatte strenuamente l’imperante misoginia, è spesso stata considerata un’antesignana del femminismo.

Il suo nome torna alla memoria in una giornata come questa dedicata a manifestare contro la violenza alle donne.

Nella risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999 viene precisato che si intende per violenza contro le donne “qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca o possa provocare danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella vita pubblica che in quella privata”.

La data del 25 novembre non è stata scelta a caso. Era appunto il 25 novembre del 1960 quando nella Repubblica Dominicana le sorelle Patria Mirabal, Minerva Mirabal e Maria Teresa Mirabal, attiviste politiche mentre si recavano a far visita ai mariti in carcere furono sequestrate da agenti del Servizio di informazione militare, stuprate, torturate e massacrate.

A sessant’anni da quell’orribile delitto, nonostante  gli sforzi, il moltiplicarsi di iniziative, di associazioni a supporto delle vittime di violenza, fisica come psicologica, il femminicidio è un fenomeno che purtroppo non accenna a diminuire, un macigno nella coscienza di ognuno di noi.

La violenza  ha luoghi diversi e sfaccettature differenti.

Sono ahimè sempre troppe le Desdemone uccise o sfregiate da mariti gelosi e violenti a ricordarci che molti dei delitti avvengono all’interno delle mura domestiche. Ma in molti Paesi ancora oggi ci sono anche tante Lucie costrette a sposare uomini non amati per piegarsi al volere dei padri-padroni.

Delle Lucrezie punite da qualche maniaco semplicemente per essere troppo belle, se ne contano ogni giorno in tutte le parti del mondo.

Cresce il numero delle Carmen che con coraggio respingono ex fidanzati irruenti e spesso come l’eroina di Bizet pagano con la vita la loro legittima aspirazione ad essere padrone della loro vita. E ci sono anche le Violette alle quali la nostra società apparentemente “aperta” in realtà ipocritamente puritana non regala una seconda chance.

Sono tutte eroine non da melodramma ma da vita reale, quelle uccise fisicamente o psicologicamente, quelle deturpate da acidi orrendi o perseguitate in un susseguirsi di incubi ricorrenti. A loro va il pensiero di tutti in questo 25 novembre con una riflessione di Richard Wagner:

La mia arte ha avuto sempre da lodarsi de’ cuori muliebri, e ciò deriva senza dubbio dal fatto che fra tutta la volgarità regnante riesce sempre ormai  difficile alle donne far indurire così completamente le loro anime come è il caso dei nostri politicanti del sesso forte. Le donne sono veramente la musica della vita…

A corredo inseriamo  il link del cortometraggio diretto da Davide Livermore e veicolato sotto l’hashtag #nessunascusa contro la violenza gli assessorati alle Pari Opportunità e alla Cultura di Regione Liguria insieme al Teatro Nazionale di Genova . Un modo di far riflettere sul dramma del femminicidio e della violenza contro le donne in quanto donne.  Cliccare qui.