“Pensieri sciolti – Il blog cartaceo”, l’innovativo progetto editoriale di Giulia D’Antona

“Pensieri sciolti – Il blog cartaceo” è uscito il 15 dicembre nei  punti vendita Mondadori e Feltrinelli e nei principali store online. In un mondo dove la comunicazione digitale ha preso il sopravvento, in cui WhatsApp e Internet  sono all’ordine del giorno, la giovane autrice genovese Giulia D’Antona lancia un progetto  editoriale che abbatte le barriere tra autore e lettore, dove antico e moderno si incontrano. 

Non occorre scomodare Eliot per cui “Il grande poeta, nello scrivere se stesso scrive il suo tempo” per capire come la messaggistica abbia cambiato la nostra vita in un mondo di parole. Ci ha costretti a scrivere, seppur con la solita fretta, e magari a ragionarci un po’ di più. Ci ha condotti anche verso il mondo degli emoticon, è vero, ma ci ha anche dato modo di conservare i messaggi più cari, tornare indietro a rileggerli, misurarci con la nostra espressività, ridare in qualche modo un peso alla scrittura, una volta con carta e penna ora con le dita che si muovono veloci sullo schermo touch.

Cambiano le modalità, anche le tempistiche  e la portata, ma è comunque una base su cui riflettere. Ecco perché ben si attaglia il titolo del lavoro di Giulia D’Antona: “Pensieri sciolti- il blog cartaceo”. L’autrice  punta il dito su quello che è cambiato e sulla fluidità della comunicazione, sempre più liquida.

“Tra una riga e l’altra -spiega la critica- lancia una sfida a chi legge proponendo di rispondere ai suoi post tramite una mail  dedicata, proprio come se fosse un tipico blog online, ma lo fa attraverso le pagine del suo libro. La stessa narratrice della storia poi si pone al lettore con un nickname, come vuole la regola dei  social, e con l’ossimoro nonnamoderna_91 mette subito in risalto questo dualismo “vecchio e  nuovo” che è concetto fondamentale dell’intero progetto”. 

Il libro è snello, si legge di un fiato e sottolinea la ritmica della scrittura, del linguaggio: in questo senso è ampiamente musicale. Colpisce l’intimità del raccontare, la tendenza a non sottrarsi dai lati bui, dalle esperienze, dal mettersi in gioco e anche da quel “vezzo” 4.0 di aspettarsi sempre un rimando, che sia un commento, che sia un nuovo seguace o un like ,tutti abbiamo un grande bisogno di conferme.

“Questo libro non vuole essere il nuovo candidato al Nobel per la  letteratura – sottolinea Giulia D’Antona-  ma vorrei che fosse invece apprezzato come esperimento sociale o piuttosto un gioco.  Mi sono divertita molto scrivendolo e vorrei dunque che il lettore provasse le mie stesse  sensazioni. Vorrei che le persone si sentissero libere di mettersi a confronto con una sconosciuta  che le capisce, ma non li giudica, a cui possono scrivere in forma privata come una sorta di  terapia, ma anche pubblica se scelti per la stesura del prossimo libro.” 

Ecco perché questo lavoro realizzato per Rossini editore è destinato a tutti, non certo solo agli “young”. Un buon modo di riflettere, uno spaccato sociologico, e un mezzo per diventare protagonisti del nostro tempo sempre più consapevoli.

Foto courtesy stampa Fabio Flenghi