Damerini interpreta Beethoven

“The Library” è una etichetta discografica nata a Genova proprio poche settimane prima che scattasse il lockdown. Il nome deriva dal fatto che lo studio è stato ricavato nel salone della casa dei fondatori, mantenendo il pianoforte a coda e una grande libreria e togliendo il resto per far posto alle necessarie apparecchiature. Ideatori i Damerini, il padre Massimiliano, pianista famoso a livello internazionale, già docente di musica da camera al Conservatorio “Niccolò Paganini” e il figlio, Luca, cantautore emergente, produttore e vocal coach. Rappresentano, insomma, le due “anime” di una etichetta che vuole occuparsi di musica a tutto campo, senza preclusione di generi o di stili. I prodotti saranno immessi sulle principali piattaforme digitali, a iniziare da Spotify.

Massimiliano Damerini, dopo aver portato a termine la registrazione dell’integrale di Schubert sta ora affrontando un altro progetto decisamente impegnativo, l’integrale delle Sonate pianistiche di Beethoven. Al momento sono usciti i primi due degli otto volumi previsti.

L’artista procede in ordine cronologico. Il primo volume, dunque, comprende le tre Sonate op. 2 e la Sonata op. 7 che risalgono ancora alla fase giovanile dell’artista. Opere nelle quali, tuttavia, si avvertono già chiari i segnali dell’indirizzo che il pianismo beethoveniano avrebbe poi preso negli anni successivi: basta ascoltare il Largo della Sonata op.2 n.2 per trovare una scrittura quartettistica nella evidente volontà da parte dell’autore di attribuire alla tastiera un respiro sonoro diverso e più ampio. Nella Sonata op. 7 tale  aspirazione trova riscontro nei salti di registro (dal grave all’acuto) che sarà un elemento caratteristico dell’intero sonatismo beethoveniano.

Il respiro “sinfonico” si imporrà in tutta la sua sonora potenza nella Sonata op. 13 “Patetica” che rientra nel secondo volume, edito recentemente da Damerini: questa nuova fatica comprende anche le tre Sonate op. 10. La “Patetica” pubblicata nel 1799 chiude dunque non solo metaforicamente un secolo e apre le porte alla fase della maturità del compositore, tesa non solo a una visione sinfonica di tutta la propria scrittura (si pensi anche ai Quartetti op. 59), ma anche all’approfondimento in senso “drammatico” della forma sonata con una divaricazione e una contrapposizione accentuata dei temi.

Letture lucide, analiticamente rigorose, Damerini assicura una esplorazione del materiale beethoveniano ammirevole per la cura del particolare e la visione dell’insieme. Un viaggio da accompagnare per calarsi con rinnovata curiosità in uno dei più grandi monumenti musicali del passato, denso di significati in sé, ma anche fondamentale per capire l’evoluzione del pianoforte nell’Ottocento.

Il terzo volume, comprendente tra l’altro la Sonata op. 27 n. 2 uscirà a Natale.