Un corto e uno spot per vincere il Cyberbullismo: insieme si può! L’idea di Olcese e Castagnola

Hater e piccoli sbruffoni da tastiera non sono da sottovalutare. Per vincerli occorre ricomprendere il ruolo salutare della parola.

In questi giorni sono molteplici le iniziative che hanno questo obiettivo comune, basti citare la campagna educativa itinerante della Polizia di Stato sulla sensibilizzazione e la prevenzione dei rischi della rete per i minori, realizzata  in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione nell’ambito del progetto Generazioni Connesse. I numeri parlano chiaro: sono già stati incontrati nelle piazze oltre 2 milione e mezzo di studenti coinvolgendo circa 18.500 istituti in Italia e oltre 350 realtà sul territorio. Proprio della vessazione, delle molestie e, in definitiva, di questa violenza si occupano anche un corto e uno spot che stanno riscuotendo grande successo.

In questo caso l’iniziativa parte da privati e si intitola semplicemente Progetto Cyberbullismo. Un piano educational semplice e pregnante realizzato  grazie ai patrocini concessi da Banca Generali Private, Osservatorio Nazionale sul Bullismo e Disagio Giovanile e Genova Liguria Film Commission. E’  ideato, scritto e diretto da Christian Olcese, poeta, sceneggiatore e regista genovese e da Filippo Castagnola, videomaker e regista genovese in collaborazione artistica con Edoardo Nervi, direttore della fotografia, e Lea Borniotto, regista e operatrice del Team creativo Alienside Studio.  

“Scossi dalle continue e tragiche morti di ragazzi e ragazze innocenti, vittime di Cyberbullismo – dichiara Christian Olcese-  soprattutto in quarantena e soprattutto dopo l’avvento di social network come Tik Tok, abbiamo deciso di realizzare un video che provi a scuotere e sensibilizzare l’opinione pubblica: non solo i ragazzi devono conoscere l’argomento bensì anche i genitori. La sensibilizzazione deve partire da noi giovani”.

Ecco perché i testimonial del progetto, pronuncianti la frase finale d’aiuto Lottiamo Insieme Contro Il Cyberbullismo, sono: Giovanni Storti, Icona della comicità italiana grazie al trio Aldo, Giovanni e Giacomo, Fabio Quagliarella,  noto capitano dell’UC Sampdoria e secondo calciatore in attività con più presenze in Serie A,  Yayah Kallon, calciatore della società calcistica Genoa Cfc, Anna Pettene, presidente Regione Liguria dell’Osservatorio Nazionale sul Bullismo e Disagio Giovanile e Gloria Aura Bortolini, Fotoreporter e Conduttrice televisiva della Rai.

Il video, realizzato in due versioni (spot  di 30 secondi e cortometraggio di 7 minuti e 53 secondi), vede la rappresentazione di quattro diversi cubi, metaforicamente alludenti a quattro differenti camere da letto: quella di un adolescente, di una moglie, di una bambina e di un “cyberbullo”.  Da qui un copione visto e rivisto, quello di chi si diverte a far soffrire l’altro esponendolo a continui attacchi per ledere la sua autostima. 

La svolta emotiva, terapeutica della storia avviene con l’ingresso in stanza delle figure di sostegno, ovverosia il padre dell’adolescente, il marito e la mamma della bambina, che traghettano le vittime di violenza al di là del cono d’ombra rendendo letteralmente impotente il cyberbullo.

Il video, inoltre, è terapeuticamente impreziosito dalla spiegazione psicologica sull’argomento Cyberbullismo, offerta da Giovanni Martinotti, psichiatra romano e da Martina Olcese, psicologa genovese. 

Il video è distribuito tra le scuole e gli enti sportivi italiani, una volta che la situazione sanitaria permetterà la presenza continua di studenti e di sportivi nelle aule e nei centri sportivi e sarà visibile sui social network di chi ha partecipato alla realizzazione.