GOG, titanica Passione secondo Matteo di Bach

Molto pubblico, c’era da aspettarselo, alla Gog nella serata del 31 ottobre per una maratona sulle pagine di Bach più difficili per esecuzione, pathos e durata: la “Passione secondo Matteo BWV 244” col coro e l’Orchestra dell’Accademia Maghini, rinforzata negli ultimi tempi di volti giovani, e diretta da Luca Guglielmi non poteva che suscitare emozioni forti. C’è chi sofisticamente ha notato qualche strappo o qualche dettaglio non convincente al mille per mille, ma nel complesso molto buona la performance con alcune arie che hanno segnato una qualità inarrivabile per molte formazioni.

Molto equilibrati e ben strutturati gli strumenti, emozionante il canto del primo violino e del flauto traverso in diversi passaggi; tra le voci hanno convinto in particolare il basso Mauro Borgioni, e i soprani Karin Selva e Caterina Iora. I Piccoli Cantori di Torino sono stati decisamente bravi, così come il maestro del coro Elena Camoletto, che ha dato il massimo nella seconda parte nonostante la stanchezza direi fisica di una interpretazione così impegnativa.  Resa perfetta anche sulla chiusura della prima parte per “O Mensch beweein dein Sunde gross”. Molto buoni i crescendi in senso lato, l’austerità delle voci, gli echi e i vigorosi fugati, i dialoghi incessanti e certi temi robusti e ritmici.

Non molti i giovani in sala, o meglio potevamo aspettarcene di più per questa opera capolavoro che potremmo paragonare alla Divina Commedia di Dante e che andrebbe fatta approfondire di più nei Conservatori. Un segno tangibile della spiritualità , diffusasi grazie all’abate Fortunato Santini e che non è facile ascoltare oggi. La Gog ha il merito di averla proposta con un organico di chiara fama, ma anche i prossimi appuntamenti sono da non perdere. Il più imminente lunedì 7 novembre alle 20.30 da Schumann a Brahms con Francesca Dego (violino), Martin Owen (corno) ed Alessandro Taverna (pianoforte). Tutte le informazioni su www.gog.it