Francesco Verzillo e il trombone francese

“Le trombone romantique dans la France du XIXe siècle: un’avventura musicale narrata in un CD”. Questo il titolo dell’interessante registrazione discografica pubblicata nei giorni scorsi dalla Da Vinci Classic. Ne è protagonista il trombonista e didatta genovese Francesco Verzillo,  accompagnato con autorevolezza al pianoforte da Danilo Dellepiane. Il disco fornisce l’occasione di riscoprire uno spaccato di storia che valorizza un percorso estetico ma anche sociale dell’ambiente musicale francese dall’età napoleonica al gusto tipico della Belle Epoque e consente inoltre di verificare le potenzialità di uno strumento dalle innumerevoli sfumature, capace di lirica cantabilità (il che lo rende adatto a trascrizioni di musica vocale), ma anche brillante nei passi più virtuosistici.

Un momento della presentazione del CD.

 

Verzillo, dunque, propone una serie di pagine tratte dal grande repertorio romantico francese, alcune originali per trombone, altre presentate in trascrizione. Di Berlioz, grande e fine conoscitore dell’orchestra, compare nel CD il solo dalla sua Grande Sinfonia funebre e trionfale: un momento meditativo, che Verzillo risolve con limpida intonazione e ammirevole gusto espressivo. Un altro solo è tratto dall’Amleto di Thomas. E poi ci sono autore meno noti al grande pubblico dei concerti che hanno dedicato però la loro attenzione al trombone: citiamo la compositrice Hedwige Chretien e poi Jules Cohen, Samuel Rousseau, Adrien Barthe e Jules Demersseman. Verzillo, oltre ad assicurare una lettura inappuntabile di tutte le pagine incise si cimenta anche con la trascrizione e la composizione. Suo infatti è un  elegante Poème in due movimenti scritto pensando al gusto dell’epoca e diviso fra momenti di caldo lirismo (Elegie) e parti più vivaci (Petit Chanson). E infine la trascrizione di due pagine celebri dalla Carmen (Habanera, Danza dei Gitani), restituite con gusto e solidità tecnica.