Carlo Felice: la sacralità fra Liszt, Filidei e Messiaen

Il mese di dicembre si è inaugurato al Teatro Carlo Felice, venerdì sera, con un concerto dal titolo Dialoghi dedicato al tema della sacralità e affidato alla bacchetta di Leonhard Garms, un giovane direttore specializzato nella musica contemporanea.

In apertura le Leggende di Franz Liszt, composte originariamente per pianoforte e orchestrate nello stesso anno, ricche di riferimenti e rimandi alla dimensione spirituale, dedicate a San Francesco d’Assisi e San Francesco da Paola.

A seguire, una prima esecuzione del  Cantico delle creature, per soprano e orchestra basata sull’omonimo testo medievale di San Francesco d’Assisi, composizione di Francesco Filidei realizzata nel 2023 su commissione dell’Ensemble Modern, dei Berliner Festspiele/ Musikfest Berlin e della Fondazione Teatro Carlo Felice, con dedica al soprano Anna Prohaska e a Sir George Benjamin.

La musica sorprendeva per il suo quasi neosurrealismo pittorico; momenti di autentico madrigalismo si incrociano con suoni che tendono a replicare la natura, canti gregoriani sovrapposti alle nuove tecniche sonore tengono l’ascoltatore in una piacevole sensazione di curiosità. Il soprano Jeanne Crousaud ha interpretato la parte con grande maestria ed abilità tecnica sia dal punto di vista canoro che recitativo. Un aspetto da rivedere è parso l’equilibrio tra soprano e orchestra, non sempre inappuntabile.

La ciliegina sulla torta è stato sicuramente il bis Pomodori: questo brano ha messo in risalto l’altro lato dell’autore, la comicità, la giocosità del pezzo sono stati interpretati perfettamente dal soprano Jeanne Crousaud che ha evidenziato uno spiccato gusto umoristico unito ad una tecnica sopraffina.

Il direttore Garms

 

A concludere il concerto L’Ascension di Olivier Messiaen, composto da quattro meditazioni sinfoniche per orchestra che rappresentano le diverse fasi dell’ ascensione di Cristo al Padre. Gradita in particolare modo la finezza dell’interpretazione della seconda parte. 

Una annotazione finale sul programma di sala: per il pubblico (alquanto poco numeroso, purtroppo) sarebbe stato certamente utile l’inserimento di un breve curriculum del compositore Francesco Filidei.