Paganini protagonista di tre eventi in questi giorni, fra Genova, Roma e Firenze.
Venerdì l’Accademia Ligure di Scienze e Lettere (Palazzo Ducale) ha ospitato una interessante giornata di studi intitolata Il demoniaco al tempo di Paganini fra musica, arte e letteratura. Organizzato dal “Centro Paganini per la ricerca e la didattica”, il convegno ha coinvolto dieci relatori che hanno affrontato appunto l’aspetto demoniaco declinato nelle diverse arti in un’ottica interdisciplinare di notevole interesse. In particolare Laure Dautriche e Walter Zidaric si sono soffermati sulla figura di Paganini con riferimento al suo soggiorno francese, ma anche con qualche interessante apertura verso la letteratura russa: Stefania Montonati si è soffermata sul demoniaco nel balletto, Alessandra Gagliano Candela ha offerto una interessante panoramica sull’arte pittorica, mentre la germanista Elena Agazzi ha lavorato sulla complessa figura di Hoffmann. Al demoniaco in musica si sono dedicato Costantino Mastriprimiano (il pianoforte), Francesco Passadore (la letteratura violinistica postpaganiniana con fulcro su Antonio Bazzini). Alessandro Peroni si è dedicato al dualismo in Arrigo Boito mentre Danilo Prefumo ha parlato del Faust di Spohr e Paolo Calandrino di Der Vampyr di Maschner.
In apertura dei lavori, dopo i saluti del presidente dell’Accademia Mario Pestarino, era intervenuta l’assessore regionale (con delega alla cultura) Simona Ferro che ha avuto parole di elogio nei confronti del Centro: “La giornata di oggi – ha detto – è solo un esempio di quella preziosa attività di studi e di ricerca scientifica che il Centro porta avanti sotto la guida del M° Iovino che ha saputo coinvolgere i maggiori studiosi del violinista genovese in Italia e all’estero”.
Roberto Iovino, direttore del Centro aveva invece letto un indirizzo di saluto inviato da Barbara Grosso, delegata del Comune alla cultura e impossibilitata a intervenire per una improvvisa indisposizione: “Voglio sottolineare che il centro studi è davvero per la nostra comunità culturale , un tassello importante nella costruzione di quello che da qualche anno è un progetto “in rete” tra le istituzioni per appunto valorizzare e internazionalizzare la storia di uno dei nostri più importanti concittadini. Lo facciamo come sapete con il Premio che è forse la manifestazione più conosciuta e su cui come Amministrazione stiamo investendo tanto, lo facciamo con gli amici di Paganini nelle tante manifestazioni cittadine che realizzano e poi con il centro studi che è forse la parte “più seria” ma essenziale in tutto questo processo. E senza il lavoro di studio, ricerca, progetti didattici rivolti ai più giovani, e a tutti gli esperti che aiutano il centro, noi oggi non saremmo a conoscenza di tante peculiarità legate al nostro illustre concittadino”.
Ieri pomeriggio, invece, a Roma è stata l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (Museo degli strumenti, Parco della musica) a occuparsi di Paganini ospitando la presentazione del secondo e ultimo volume del suo Epistolario, edito da Curci su iniziativa della stessa Accademia in collaborazione con il Centro Paganini. Autori Mariateresa Dellaborra, Roberto Iovino, Nicole Olivieri e Danilo Prefumo che hanno raccolto l’eredità di Roberto Grisley, l’autore del primo volume scomparso improvvisamente nel 2018 mentre lavorava alla realizzazione della Mostra del Ducale Paganini rockstar.
A fare gli onori di casa Renato Meucci, e responsabile scientifico e editoriale dell’Accademia, presenti due degli autori, Nicole Olivieri e Roberto Iovino. Meucci ha sottolineato l’importanza dell’opera che consente una maggiore conoscenza del grande violinista e compositore genovese e nella sua veste di presidente della Commissione per le edizioni Paganini (nell’ambito dell’Istituto di Storia della Musica che fa capo al Ministero della Cultura) ha annunciato la ripresa delle pubblicazioni volte a garantire una sempre maggiore diffusione della musica paganiniana in termini filologici.
Nel loro intervento Iovino e Olivieri hanno illustrato le tematiche principali affrontate nel secondo volume delle lettere che copre il periodo 1831-1840, fornendo una serie di esempi di lettere e evidenziando i caratteri specifici dello stile e della grafia paganiniana.
L’incontro ha avuto anche una cornice musicale con il giovane violinista Sebastian Zagame (allievo dei corsi di perfezionamento dell’Accademia) che ha eseguito il Capriccio n.24 di Paganini.
Domani, alle ore 17 a Firenze nella sala del Conservatorio saranno gli altri due autori dell’Epistolario, Mariateresa Dellaborra e Danilo Prefumo a presentare l’opera.