Se i cinghiali vanno al Carlo Felice…

Il video sta facendo il giro del web. L’altra notte (la coppia che a bordo di un’auto ha ripreso la scena ha indicato come orario le quattro) un nutrito branco di cinghiali è arrivato in piazza De Ferrari. Ordinatamente ha percorso il marciapiede  davanti al pronao del Carlo Felice poi è sceso in strada e verosimilmente ha imboccato via Roma per raggiungere Corvetto.

Capobranco davanti, gli altri dietro, ordinati, qualche grugnito, e via, davanti alla statua di uno sbigottito Paganini.

Da anni ormai siamo costretti a convivere con i cinghiali che si impossessano sempre più del territorio. Li troviamo sulla spiaggia oppure a nuotare per rinfrescarsi al mare; a Portofino sono arrivati in piazzetta e uno è entrato anche in una gioielleria (un cinghialotto innamorato in cerca di un regalino per la sua cinghialina?).

Ora, eccoli a De Ferrari e magari in autunno, attratti dalla musica si presenteranno pure all’ingresso del Carlo Felice…

Nulla, sia chiaro, abbiamo contro gli animali. Non ce ne vogliano gli ambientalisti. Ma questa situazione si sta facendo grottesca, anche perché non è solo una curiosa questione di colore: Imbattersi in un branco per strada può costituire un rischio non da poco. Già viviamo i pericoli di branchi umani in questa calda estate particolarmente rissosi e preoccupanti.

Al di là dell’ironia e del sorriso che può suscitare un gruppetto di ungulati che passeggia tranquillamente per il centro cittadino in una calda notte d’estate, resta l’amara constatazione che stiamo ormai inesorabilmente perdendo il controllo del nostro territorio: l’entroterra l’abbiamo abbandonata da tempo. E la natura ci sta presentando il conto.