A trent’anni dal “congedo” di Giorgio Caproni: arte, suggestione e linguaggio nel nuovo libro a cura di De Nicola e Marenco

L’orto della parola si sa, germoglia anche in città. Se poi non è solo un insieme di lettere ed è d’autore diventa un vero e proprio viatico dell’interiorità, un viaggio non banale quanto necessario. E’ il caso di Giorgio Caproni così come scandagliato nella bella pubblicazione fresca di stampa per Gammarò “A trent’anni dal congedo di Giorgio Caproni” a cura di Francesco De Nicola e Federico Marenco, due pesi massimi della cultura.

L’agile ma approfondito volume, che si avvale anche dei contributi di Angela Siciliano, Maria Teresa Caprile, Francesca Irene Sensini, Valentina Colonna, verrà presentato lunedì 25 ottobre alle ore 18 presso la sala eventi de laFeltrinelli di via Ceccardi, il salotto buono della città.

Una tavola rotonda che spazierà dalla formazione del poetico all’analisi tematica e lessicale del linguaggio, al fuori tema, tra orti, giardini e fiori, sino alla musica della pagina e della voce con in coda una chiusura inaspettata che abbraccia in pieno il mondo dell’arte e svela, per mano di Federico Marenco,  il messaggio insito nella copertina.

Senza spoilerare i contenuti che verranno opportunamente presentati nel corso dell’evento ci sia concesso, in questa sede, un richiamo al capitolo sulla musica che ricorda la formazione violinistica di Caproni, con esperienze orchestrali di tutto rispetto, anche quale violino di prima fila. Di fatto Valentina Colonna indaga la fonetica sperimentale e  richiama anche la produzione di Caproni che attinge alla forza viscerale del pentagramma già dalla stessa titolazione: Andantino, Aria del tenore, Arietta di rimpianto, Cabaletta dello stregone benevolo, Cadenza, Cantabile (ma stonato) e così via.

Per usare ancora una metafora resta quel senso di intonazione calante, quella vita “sospesa nella brezza, salina”, quella precarietà friabile, quella terra naturale di ossimori che è la Liguria, così come la continua a celebrare il verso sempre attuale di Caproni. E come recita il sottotitolo, che fa venire alla mente la celebre Statale 45, quel legame tra Emilia e Liguria di cinema, di quotidiano di cultura ad ampio raggio: “Scendo, buon proseguimento”. Non solo buona lettura.