Standing ovation alla Gog per la grande polifonia targata The Tallis Scholars

Standing ovation come non si vedono spesso, un acclamato bis e larghissima partecipazione all’undicesimo concerto della Gog al Teatro Carlo Felice di Genova lunedì 20 gennaio, introdotto dal direttore artistico Pietro Borgonovo e interamente targato The Tallis Scholars, leggendario complesso vocale diretto da Peter Phillips. Facile, anche per i meno esperti, godere il programma dedicato a Giovanni Pierluigi da Palestrina e di Arvo Pärt.

Un modo di commemorare il 500° anniversario della nascita di Palestrina, figura simbolo della polifonia rinascimentale e fonte di ispirazione per i massimi compositori tra cui Handel, Beethoven e Bach. A titolo puramente paradigmatico è stata scelta una delle celebri messe oltre a diversi brani tra cui Nunc dimittis del 1591.

Evidente comunque la complessità del contrappunto sia dal versante orizzontale della partitura sia da quello verticale, armonico. Tante le fioriture, i dialoghi, le contrapposizioni, tutte caratteristiche che aguzzano l’orecchio e l’ingegno in chi ascolta.

Un genere non così consueto nei cartelloni teatrali per l’elevata complessità esecutiva che riporta letteralmente indietro nel tempo e regala anche le finezze interpretative dell’ensemble, in una esibizione molto sobria seppur coinvolgente, intensa e convinta.

Resta pertanto agevole seguire  dopo la Missa Brevis le Lamentazioni imperniate su imitazione e contrappunto. A facilitare la comprensione l’uso delle frasi: ognuna di esse ha infatti una valenza musicale ben circoscrivibile anche ad un primo ascolto.

In intelligente alternanza i lavori di Arvo Pärt, con le sue tangenze a certe tecniche rinascimentali, in primis il contrappunto, e il linguaggio con reminiscenze palestriniane seppur non propriamente polifoniche.

Il compositore estone classe 1935  è stato definito dalla critica il demiurgo della rinascita della musica classica perché ha ravvicinato il largo pubblico a questo comparto, grazie ad un linguaggio piano e, a volte, ridotto davvero all’essenziale. Poche note e poca varieta’ in certi passaggi, una musica atonale che, come per paradosso se non per magia, da’ invece vita a combinazioni variegate e intense, frutto di colte avanguardie seppur afferabilissime. Come abbia fatto ad avvicinare e appassionare dunque così tanti neofiti è il segreto del suo indiscusso successo. Nella serata alla Gog piace soprattutto la resa del De Pacem Domine , scritto per le vittime di un attentato ferroviario a Madrid, simbolo dell’ineluttabilita’ della morte, del tempo sospeso e di un lamento che aleggia lieve ma penetrante a imperituro dolore. E non si scolla da addosso.

 

Prossimo concerto lunedì 27 gennaio alle 20.30 presso il Teatro Carlo Felice con Lera Auerbach e la Stuttgart Philharmonic Orechestra in un viaggio sonoro tra Mozart e Čajkovskij. Informazioni su www.gog.it