Grandi ovazioni ieri sera al teatro Opera di Genova per il concerto “Racconti sinfonici” che ha visto sul podio Donato Renzetti guidare l’orchestra del teatro e il soprano Francesca Paola Geretto.
Programma della serata i “Sei Lieder” op. 8 di Arnold Schönberg e la Suite sinfonica “Shéhérazade” di Nikolaj Rimskij Korsakov.
Composti tra il 1903 e il 1905 da uno Schönberg ancora trentenne, i Sei lieder appartengono al primo periodo artistico del compositore caratterizzato da un profondo legame con la tradizione tardo-romantica. Con una formazione perlopiù da autodidatta coadiuvata dalle lezioni di contrappunto di Alexander Zemlinsky, Schönberg iniziava a maturare un desiderio creativo nuovo attraverso un linguaggio musicale lontano dalla tradizione e affine alla nascente corrente espressionista. Così, nella scrittura orchestrale dei Sei Lieder ritroviamo i modelli di Mahler e di Strauss con le prime tensioni cromatiche che avrebbero portato alle esplorazioni atonali successive e un organico denso e dalla grande ricchezza timbrica in dialogo con la voce solista, della quale esalta il lirismo. Anche la scelta dei testi testimonia un legame con la tradizione: il primo, Natur, è di Heinrich Hart, poeta tedesco naturalista vissuto nel Secondo Ottocento; il secondo e il terzo – Das Wappenschild e Sehnsucht – sono tratti dalla raccolta di canti popolari Des Knaben Wunderhorn, la stessa che aveva ispirato Gustav Mahler per i suoi Lieder. Mentre gli ultimi tre sono i sonetti 82, 116 e 279 dal Canzoniere di Petrarca nella traduzione in tedesco di Karl August Förster.
Ineccepibile la lettura di Donato Renzetti che ha saputo esaltare il lirismo vocale di Francesca Paola Geretto e quello della partitura orchestrale con grande equilibrio e maestria.
La seconda parte del concerto ha visto l’esecuzione della Suite sinfonica “Shéhérazade”, considerata una delle più celebri ed eseguite composizioni di Nikolaj Rimskij Korsakov. Composta nell’estate del 1888 appartiene a un momento particolarmente prolifico per il compositore che alternava l’attività di compositore e orchestratore a quella di docente al Conservatorio di San Pietroburgo. Membro del Gruppo dei Cinque insieme a Balakirev, Kjui, Musorgskij e Borodin lo stile e la poetica di Korsakovsono caratterizzati dalla riscoperta e dalla rielaborazione del patrimonio musicale popolare russo.
“Shéhérazade”, in particolare, si articola in quattro episodi ispirati ai racconti di “Le mille e una notte”: “Il mare e la nave di Sinbad”, “Il racconto del principe Kalender”, “Il giovane principe e la giovane principessa” e “Festa a Bagdad. Il mare. Il naufragio”. La sua prima esecuzione si tenne nell’ottobre del 1888 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo con la direzione del compositore.
Caratterizzato da un contenuto fortemente espressivo e da un’evocazione profondamente “orientalista” in continuità con l’esplorazione delle radici della tradizione russa, ciascun episodio è pensato come sezione indipendente. Solo il tema di Shéhérazade affidato al violino primo ritorna all’inizio del primo, del secondo e del quarto episodio, via via che la principessa procede nel suo racconto al sultano. E lo stesso Korsakov ha sottolineato che i rimandi motivici tra gli episodi non sono leitmotiv tematici, bensì «materiali puramente musicali, motivi dello sviluppo sinfonico».
Ancora una volta Renzetti ha guidato magistralmente l’orchestra, cappeggiata dalla spalla Giovanni Battista Fabris che insieme a tutte le altre prime parti e all’orchestra hanno interpretato con grande tecnica ed espressività una partitura di grande eleganza e raffinatezza.
Fragorosi e lunghissimi gli applausi del pubblico presente in sala.