Motus Laevus: quando l’universo jazz abbraccia l’afflato del mondo

E’ uscito per la Felmay Records “Y” il nuovo album di Motus Laevus, un insieme di scatole cinesi di modalità, scale e temi popolari o del passato che diventano traslucidi e cangianti con una grintosa veste contemporanea. E’ la bellezza del folk, dell’etnico, degli orientalismi che si fondono in un abbraccio. Il risultato finale? Sorprende.

Si arriva al jazz che ingloba la world music. Musica di contaminazioni, direte voi, ma anche di generazioni che si intrecciano, in primis con l’uso di strumenti di epoche differenti dagli antichi ai moderni, dagli acustici in poi. Non a caso  il progetto è dei Motus Laevus, nome che richiama per l’appunto il movimento, quello non scontato, se vogliamo un modo inverso, antiorario di scoprire il mondo. Compongono la tracklist  Smirneka (Greek/Turkish Trad.), Nekaj je na tebi (T.Omerzo/M.Maljevac), Gream paralele (Croatian Trad.), 3 days ago (T.Omerzo), A call for the winds (T.Omerzo), Novembre (L.Falomi/M.Canepa), Shanfara (E.Romano). Sfilano anche suoni particolari che appassionano nella ricerca dell’individuazione ad orecchio, ad esempio: darabouka, doumbeck, kanjira, riqq, bendir, tabla, shaker, caxixi, kartal, cajon…

La stessa lettera “Y” che cripticamente battezza l’album rappresenta l’incognita, ma anche la rappresentazione grafica dell’uomo, il simbolo da interpretare, la chiave d’accesso per entrare in questo universo che cattura e che regala sfumature nuove ad ogni ascolto. La produzione artistica è a firma di  Edmondo Romano, Tina Omerzo e Luca Falomi con Marco Fadda e Rodolfo Cervetto ed è prodotta  per Creuza e Eden Production in collaborazione con Gezmataz.

Tina Omerzo, pianista, cantante e compositrice slovena, già da bambina viene introdotta allo studio della musica classica e di quella sperimentale e contemporanea. Successivamente si dedica sia all’improvvisazione che alla composizione, entrambe influenzate fortemente dagli ascolti di musica etnica, specialmente quella dell’Europa dell’Est e quella mediorientale molto presenti nella sua cultura d’origine. È autrice musicale di tre album a nome suo e di Mojca Maljevac, autrice di testi e poesie. Fa parte dell’HIC Orchestra (Hidden Improvise Consort) e di altre formazioni Free Jazz.

Edmondo Romano, polifiatista e compositore, lavora da 35 anni nella ricerca musicale sperimentale, folk, world, minimalista, da colonna sonora,  perfezionando l’uso dei numerosi strumenti che suona nell’interpretazione delle diverse culture ed espressioni. Ha preso parte a più di 140 incisioni discografiche e collaborato a numerose colonne sonore cinematografiche, teatrali, ha musicato readings, composto musiche per danza e si è esibito in numerosi concerti in giro per il mondo.

Luca Falomi, chitarrista, compositore e arrangiatore. Il suo percorso musicale iniziato dalla musica classica, lo porta poi verso il jazz passando per la musica brasiliana, afrocubana e mediorientale. A suo agio sia con strumenti acustici che elettrici ed etnici, ha pubblicato e prodotto due album a suo nome e partecipato a molte produzioni discografiche tra jazz, world music, musica sperimentale e canzone d’autore, collaborando con grandi artisti della musica italiana ed internazionale.