Rana e Brunello, un duo per la danza

Lei, Beatrice Rana, 27 anni, pianista, è balzata agli onori della ribalta internazionale come uno dei migliori talenti della sua generazione. Lui, Mario Brunello, 60 anni, violoncellista è fra gli artisti più amati e comunicativi del nostro tempo.

I due saranno insieme sul palcoscenico dei Parchi di Nervi, venerdì prossimo (ore 21,15) per la serata inaugurale del nuovo Festival della danza e della musica, organizzato dal Teatro Carlo Felice, insieme agli Enti Locali e con la collaborazione del Teatro Nazionale di Genova.

Duets & Solos, questo il titolo del programma ideato da Daniele Cipriani e realizzato in coproduzione con Ravenna Festival.

Si esibiranno ballerini e ballerine provenienti dall’Hamburg Ballet (Silvia Azzoni e Alexandre Ryabko), dal Balletto Nazionale di Spagna (Sergio Bernal), dall’Opera di Parigi (Hugo Marchand), dallo Stuttgart Ballet (Matteo Miccini) e dall’Opera di Berlino (Iana Salenko e Marian Walter). I duetti saranno interpretati da artisti che formano una coppia anche nella vita: questo per evitare i problemi derivanti dal distanziamento sociale.

Sul palco, accanto ai danzatori, dunque, Rana e Brunello con i loro strumenti, ad accompagnare dal vivo le performance coreografiche: un contributo dunque che non si limiterà a garantire uno “sfondo” sonoro, ma diventerà parte integrante e fondamentale dello spettacolo in sé.

“E’ la prima volta che lavoro con la danza e sono molto curiosa. Il balletto è un mondo che mi ha sempre affascinato – spiega Beatrice Rana – Il progetto è nato da una situazione di emergenza, ma si è trasformato in una interessante opportunità artistica. Suonare accompagnando un’azione coreografica naturalmente è diverso dall’eseguire in maniera autonoma: occorre rapportarsi con i danzatori e le scelte artistiche debbono tenere conto delle esigenze interpretative di tutti. Del resto nelle collaborazioni c’è sempre una ricerca di un punto di contatto sul piano dell’interpretazione”.

“Mi è capitato di partecipare a spettacoli dedicati però alla musica etnica – dice da parte sua Brunello – In ambito classico è la prima volta e penso che sia un po’ come lavorare nella musica da camera. Cercheremo tutti insieme un’idea comune”.

Rana e Brunello suoneranno in duo o da solisti: fra le pagine proposte l’Aria dalle “Variazioni Goldberg” di Bach, “Il Cigno” di Saint Saens, Notturni di Chopin, “La Valse” di Ravel, varie pagine da Suite per violoncello di Bach e la Sonata per violoncello e pianoforte di Rachmaninov.

Per Brunello, questa sarà un’estate del tutto diversa dalle precedenti venticinque. Non ci sarà infatti la XXVI edizione del  cartellone “I suoni delle Dolomiti” ideato e diretto dall’artista: “La manifestazione in venticinque anni ha avuto una sola regola, il rispetto della natura, l’amore per la musica e per la montagna. Non era possibile pensare di proporla con controlli della temperatura, distanziamento sociale e quant’altro. Ne riparleremo il prossimo anno”.

Beatrice Rana, invece, terminato l’impegno a Nervi tornerà nella sua terra il Salento per il Festival Internazionale di Musica da Camera “Classiche Forme” da lei fondato e diretto: “Non sono particolarmente interessata a fare l’organizzatrice – ha spiegato – ma il Festival è nato da una mia necessità di ampliare la creatività, il repertorio e le occasioni di incontro. Frequento da qualche anno la musica da camera e trovo sia un mondo straordinario da esplorare. E poi il Festival mi permette di restituire qualcosa alla mia terra che mi ha dato tanto”.

Vincitrice di concorsi internazionali, conosciuta ormai in tutto il mondo, Beatrice Rana è figlia d’arte: “La musica ha sempre fatto parte della mia vita. I miei genitori sono pianisti e in casa mia si ascoltava musica classica continuamente, sin da piccola andavo ai concerti o a seguire le prove di amici di famiglia.  Sono stata fortunata perché dai miei genitori ho avuto gli stimoli giusti e mai pressioni.”

Vincitrice  di un Gramophone Award con la sua incisione delle “Variazioni Goldberg”, la Rana ha da poco registrato un ultimo album dedicato a Ravel e a Stravinskij. Il suo repertorio è ampio ma al momento non include Schubert: “E’ il mio sogno nel cassetto, poterlo affrontare, ma non mi sento ancora pronta. La sua musica evidenzia una perfezione cristallina, ha una tale genialità nello scrivere tempi stupefacenti che occorre avere una solida maturità per affrontarli. Verrà il suo tempo. Per fortuna noi pianisti abbiamo una letteratura talmente ampia che non ci mancano certo gli autori e le pagine da studiare”!

Il “sogno nel cassetto” di Brunello è ampliare il repertorio di Bach: “Mi piacerebbe venisse fuori qualcosa di nuovo. Ma anche senza pensare a Johann Sebastian di musica da scoprire e riscoprire ce n’è davvero tanta”.