GOG, si riparte

Riparte la Giovine Orchestra Genovese, fra novità e conferme. Una riapertura segnata profondamente, come accade per tutte le Società dei Concerti e tutti i teatri italiani siano essi lirici o di prosa, dalla emergenza sanitaria. Il COVID, nell’interrompere bruscamente la passata stagione, è la causa principale delle “novità”, a cominciare dal cartellone presentato che non arriva fino a maggio ma si ferma al 14 dicembre. Una scelta che sarà probabilmente adottata da molte altre istituzioni artistiche per far fronte a una crisi della quale non si vede ancora la conclusione. La GOG deve fare i conti, come tutti, con la riduzione dei posti disponibili. Il Carlo Felice (uno dei teatri più capienti a livello nazionale) ha ridotto a circa un migliaio il numero di spettatori possibili e questo impone un cambio di rotta rispetto al passato: così, ad esempio, i vecchi abbonati GOG non potranno esercitare come in passato la prelazione ovvero la conferma del loro posto ma dovranno andare direttamente ad acquistare l’abbonamento a partire dal 1° settembre sulla base della disponibilità della pianta, nel rispetto delle direttive vigenti. Tutto ciò nella speranza che il nuovo anno porti cambiamenti positivi e il rimanente cartellone possa accogliere una platea più nutrita come ai bei tempi che sembrano lontanissimi.

Nove, dunque, gli appuntamenti al Carlo Felice a partire dal 28 settembre per arrivare al 14 dicembre con un punto interrogativo ancora sulla data del 19 ottobre al momento vuota.

Aprirà la Camerata Royal Concertgebouw Orchestra con Beethoven (Settimino) e Schubert (Ottetto).

Beethoven sarà nome ricorrente nei programmi nel 250° anniversario della sua nascita.

Figura ad esempio anche nell’appuntamento del 5 ottobre con il Quartetto Doric che, accanto a Haydn e Britten, ne proporrà l’op.130, appartenente alla serie degli ultimi grandi Quartetti beethoveniani, curiosamente riproposta il 23 novembre dal Quartetto Nous: una sorta di “duello” a distanza fra due formazioni giovani.

Il 2 novembre (e qui siamo alle “conferme” di cui si diceva all’inizio) ecco un nome di sicuro richiamo, amatissimo dal pubblico genovese: il pianista Grigory Sokolov, ormai da anni presenza stabile. Il programma (e anche questa è una “conferma”!) è top secret e tale rimarrà presumibilmente ancora per un po’ conoscendo le abitudini dell’“orso russo”.

Il 9 novembre concerto di sicuro interesse con il violoncellista Christian Poltéra e il Gringolts Quartet il cui primo violino, Ilja Gringolts, appunto, vinse il Premio Paganini nel 1998. Il programma prevede due Quintetti di Glazunov e di Taneev.

Il 16 novembre il pianista Nelson Goerner interpreterà pagine di Schubert, Albeniz, Godowsky e Strauss/Godowsky.

Il 23 novembre il già citato Quartetto Nous , accanto a Beethoven e a Haydn, presenterà in prima assoluta Dies Irae di Guarnieri.

Il 30 novembre altro pianista, Simeon Goshev impegnato in brani di Beethoven, Brahms e Liszt.

E, infine, chiusura con un’altra gradita conferma per i genovesi, l’intramontabile Uto Ughi che, in duo con il pianista Michail Lifits e proporrà un programma interamente beethoveniano con tre fra le sue Sonate più celebri, l’op. 24 detta La Primavera, la più contenuta e matura op. 96 e l’op. 47 dedicata al violinista Rodolf Kreutzer, una delle prove più mature e complesse del compositore di Bonn in ambito violinistico.