Si sa che alcuni libri sono veri e propri manifesti d’artista. Tra questi spicca una rilettura di Enzo Marciante per Coedit del poeta più analizzato e studiato di tutti i tempi, Dante, di cui ricorrerà nel 2021 il settimo centenario dalla scomparsa. Un modo di incuriosire i più giovani e di solleticare la fantasia dei più grandi, sugli aspetti che possono aver dimenticato o su diversi approfondimenti. Ecco Dante, esule quarantenne, nei colori pop e nelle animazioni sofisticate e d’impatto di Marciante saltimbeccare sul doppio slang del dolce stil novo, di quel processo di interiorizzazione e spiritualizzazione del sentimento amoroso, e dall’altro lato, di un linguaggio decisamente moderno, se non graffiante, che non risparmia nemmeno termini in inglese e “capatine” (veri e propri omaggi) nella nostra epoca.
Dall’incontro con Virgilio alle anime dannate costrette all’eternità del dolore sino al rintuzzare dei diavoli di cui sembra di udire le voci e i malumori è tutta un’architettura in cui luci ed ombre nei baratri delle Malebolge si rincorrono, così come i simboli che catturano l’attenzione del lettore e restituiscono i passi più celebri da “Pape Satan Aleppe” che si ibrida con il circolo ricreativo degli Inferi fino ai simboli della mitologia greca con personaggi quali Caronte sino alla figura di re Minosse, poi Giovanni Gaetano Orsini, Papa Niccolò II, Ulisse e Diomede, il conte Ugolino della Gherardesca e tanti altri arrivando alla riemersione purificatrice del “Riveder le stelle”. Non manca in questo viaggio iniziatico per le coscienze, che rileva i grandi mali del mondo, l’accenno alla donna angelica, a Beatrice, all’amore sublimato e al riguardo per il femminile etereo, seppur desiderato che guida il sommo poeta verso la beatitudine e la pace.
Tra i versi più celebri la riproposizione della passione tra Paolo e Francesca, avvinti nella lettura su Lancillotto, che dallo scivolone nel peccato hanno sempre ispirato una certa indulgenza e che nel libro hanno una piacevolissima resa grafica con il chiaro rimando ai canoni botticelliani di perfezione estetica. Ma lunga è la via della redenzione… Un modo per andare oltre i doveri scolastici e per ragionare ulteriormente sui grandi perché, sugli Inferi che abitano dentro di noi con una buona dose di ironia e con tutta la magia della fantasia. “Tratto il difficile tema attraverso alcuni accorgimenti – dice Marciante – un linguaggio in funzione didascalica e dotte note a piè di pagina. Filologicamente si rispetta il testo dantesco, ma dando respiro a elementi collaterali sino all’ambasceria a Venezia”.
Un lavoro se vogliamo a parte rispetto al ricco repertorio di libri che Enzo Marciante ha regalato a più generazioni appassionandoli con la storia e con le storie come “La leggenda di Genova a fumetti”, “Storia di Genova a fumetti”, “Piccola Grande Guida di Genova per giovani turisti…e non solo”. Celebri le sue biografie a fumetti: “Cristoforo Colombo”, “Marco Polo”, ma anche “Leonardo da Vinci a fumetti”… Intanto Marciante sta già lavorando ad altre vicende, in cui farà capolino da un angolo della letteratura la stessa Genova. Ma questo è un altro capitolo o meglio, un altro libro.
ISTRUZIONI DI LETTURA DELL’AUTORE
DANTE all’INFERNO
Concept
Dante, esule quarantenne, decide di mettere in versi il suo viaggio onirico. A cominciare dall’Inferno, inevitabile regno dei Diavoli. Che infatti, messi in allarme dal suo progetto, si occupano immediatamente del Poeta spiandone le mosse attraverso un diavolo-gatto nero infiltrato. Dante incontrerà quasi subito Virgilio e poi tutta una serie di anime dannate, creando ardite e fantasiosissime architetture per il “suo” Mondo degli Inferi accuratamente, fedelmente ricostruite e riproposte al lettore. I diavoli dispettosi lo seguiranno passo passo a sua insaputa, monitorandolo nel percorso, che cureranno di rendergli particolarmente avventuroso. Frequenti allusioni ad episodi reali forniscono poi un contributo alla scoperta della vita del Poeta.
Chiarimento doveroso: Questa mia rivisitazione non è un “Dante a Fumetti” sull’intero tomo dell’Inferno. Più semplicemente un’opera agile quanto rigorosamente fedele al dettato dantesco. Un contributo alla diffusione e all’amore per la lettura dello stesso.
Tratto il difficile tema attraverso alcuni accorgimenti:
Un linguaggio assolutamente attualizzato, cum grano salis, in funzione didascalica, alternativo alle dotte note a piè pagina troppo spesso talmente esorbitanti da soffocare il testo ad una sola terzina per pagina. L’inserimento dell’autentico Testo Dantesco, posizionato e dosato ad hoc, come una pillola collocata nel cuore dell’illustrazione perché possa esser assimilata al meglio, restituendo il dolce sapore del linguaggio aulico dell’Autore. Anche e soprattutto a chi non ne ha mai avuto pratica o confidenza. Una ricostruzione ingegneristica dell’ambiente infernale in quanto capolavoro di fantasia! Ricostruzione il più possibile chiara e suggestiva, in grado di restituire realistiche le atmosfere infernali soffocanti, l’opprimente assenza di luce, in contrapposizione cromatica con la realtà dei racconti “in vita” dei protagonisti. E dello stesso Dante quando rivive episodi della sua vita reale.