“Silentium Matera”, l’edizione illustrata di Claudio Barontini

Dopo  i volumi degli ultimi anni Portraits of celebrities, La Presenza e l’Assenza. Pietro Cascella fotografato da Claudio Barontini,  Muscolai, Claudio Barontini Ritratti, Claudio Barontini fotografie, Lindsay Kemp Claudio Barontini. Disegni e fotografie, New York, Cinque Terre, i giorni della vendemmia il famoso fotografo, tra i più richiesti e amato dalle celeb internazionali Claudio Barontini presenta il nuovo libro dal titolo Silentium Matera  pubblicato da Bandecchi & Vivaldi (www.store.bandecchievivaldi.com)

“Empatico, sottilmente ironico -scrive la critica- sempre determinato a ritrarre per far emergere l’essenza del soggetto, Barontini in questo nuovo lavoro mette in scena la sua visione di Matera. Capitale europea della cultura nel 2019, nominata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1993, Matera in questi scatti in bianco e nero è avvolta da un’atmosfera arcaica e monumentale, raccontata in maniera delicata e profonda attraverso lo sguardo di uno dei maestri contemporanei della fotografia italiana”. L’introduzione è di Alice Barontini.

Sono immagini dalla musicalità innata, con spazi che richiamano i tempi e i fraseggi delle grandi sinfonie beethoveniane: sguardi non comuni ma allo stesso tempo sconfinati, demarcazioni nette, uno storytelling senza se e senza ma che coinvolge tutta la tavolozza emotiva dell’uomo, storia e radici comprese.

Difficile trovare l’anima di un luogo, ancor di più raccontarla: in questo ampio portfolio Barontini centra entrambi i target, rivelandone l’essenza anche a chi, di quelle strade e quegli scorci ha ampia confidenza. Non si tratta “solo” di padroneggiare la luce, il taglio compositivo, la forma, ma svelare il rapporto tra uomo e città (non una qualsiasi, non un conglomerato urbano 4.0 che del resto ben aveva risolto nell’opera dedicata a New York) diffondendone la bellezza senza tempo. Come è stata ben tratteggiata da Giovan Battista Pacichelli “La città è di aspetto curiosissimo, viene situata in tre valli profonde nelle quali, con artificio, e sulla pietra nativa e asciutta, seggono le chiese sopra le case e quelle pendono sotto a queste, confondendo i vivi e morti la stanza. I lumi notturni la fan parere un cielo stellato”. Una diversità millenaria, l’epopea della ruralità, l’amore per le origini focalizzati su un impegno sistematico, di sentimento, per così dire all’Amiel: “Un paysage quelconque est un état de l’âme”.

Claudio Barontini è nato a Livorno. Si avvicina al mondo dell’arte sin dalla giovanissima età: nel 1969 conosce il pittore Voltolino Fontani e frequenta, a Livorno, l’Accademia di arte figurativa Trossi Uberti, dove appunto Fontani insegnava. A 16 anni inizia a coltivare in parallelo un’altra passione: quella per la musica. Studia il contrabbasso in conservatorio e suona il basso elettrico in una rock band.Nel 1973 entra a far parte del complesso musicale della celebre cantante Milva e con lei, per circa 8 anni, suona e prende parte a concerti in tutto il mondo. Proprio allora che compra una reflex e scatta foto a Parigi e a Francoforte. Nel 1977 acquista la Nikon F2 con photomic e fotografa New York, Boston, Amburgo e San Pietroburgo, allora ancora Leningrado. In quel periodo
concentra la sua attenzione nei confronti della foto dinamica, contrapponendo soggetti statici ad altri in movimento. Nel 1979 inizia a collaborare come fotografo free lance per il quotidiano Il Tirreno. Nel 1981 abbina la foto al tema della citazione come, per esempio, nel lavoro Amburgo: omaggio a Man Ray. Nel 1982 realizza una lunga ricerca
storico fotografica, accompagnata da testimonianze “vive”, intitolata Livorno – Parigi – Costa Azzurra, incentrata sui luoghi vissuti dal pittore Amedeo Modigliani. Alcune di queste immagini vengono acquistate, nel 1984, dal MuseoProgressivo di Arte Contemporanea di Villa Maria di Livorno e altre esposte in varie mostre come Omaggio aModigliani a Parigi, al Museo di Montmartre. Nel 1990 diventa fotoreporter professionista e inizia la carriera con una pubblicazione su L’Europeo. Nel 1994 conosce lo scultore Pietro Cascella con il quale instaurerà un rapporto di grandissima stima, amicizia e collaborazione durato fino al 2008, anno della scomparsa del grande artista italiano. Nel 1995 viene chiamato a partecipare, come free lance, alla realizzazione dei numeri zero del progetto Mondadori per il settimanale Chi. Ad oggi sono innumerevoli le collaborazioni artistiche e le pubblicazioni su prestigiosi periodici tra cui L’Europeo, Epoca, Chi, Gente, Oggi, Vanity Fair, Diva e Donna, Daily Mail, Hello, Ok Magazine, Wine Spectator,Sunday Mirror, News of the World, New York Post, Paris Match, Bunte, Gala e molti altri. (http://www.claudiobarontini.it/it/home).