Storie della buonanotte per bambine ribelli. 100 donne migranti che hanno cambiato il mondo

Nella classifica dei bestseller per bambini e ragazzi spicca un volume che racchiude cento biografie di donne migranti. Hanno lasciato che il loro Paese d’origine per una moltitudine di ragioni diverse: chi per trovare nuove e migliori opportunità, chi per il bisogno di sfuggire a situazioni difficili.  Si tratta di informatiche, chirurghe, musiciste, politiche, campionesse di judo o scacchi e così via, ma tutte hanno lasciato un segno indelebile nella storia più o meno recente.

In “Storie della buonanotte per bambine ribelli. 100 donne migranti che hanno cambiato il mondo”  i lettori scopriranno così le vite di Josephine Baker, ballerina e attivista, di Asma Khan, rinomata chef e di Alice Guy, la prima regista della storia, e ancora la cantante Carmen Miranda, l’eclettica Rihanna, la fumettista Marjiane Satrapi…  Elena Favilli per Mondadori riconferma i suoi successi che già hanno fatto tradurre le sue opere in quasi 50 lingue e che la vede al vertice di Bambine Ribelli, una media  company con l’obiettivo di diffondere biografie di donne straordinarie.

Mondadori e Bambine Ribelli supportano Save the Children nei progetti dedicati alle bambine migranti siriane nei campi per rifugiati in Giordania (donazioni anche online su savethechildren.it/futurosenzaconfini).

Il volume, come si legge su uno sfondo ceruleo che mette in risalto i caratteri paffuti e bianchi, è dedicato “Alle bambine ribelli di tutto il mondo ( e di ogni età, ndr): superate i confini, pretendete libertà, lasciate il vostro segno. E, nel dubbio, ricordate: il futuro è vostro”.

Tra i profili musicali mi piace segnalare Frieda Belinfante, violoncellista e direttrice d’orchestra. Diplomatasi giovanissima nel 1921 fece domanda per insegnare in un liceo, ma le si preferì un uomo “capace di mantenere la disciplina” della classe. Il caso volle che il lavoro non facesse per lui e Belinfante prese il suo posto. Non si scoraggiò e si dedicò anche alla direzione d’orchestra: fu la prima donna a dirigere l’orchestra da camera su nomina del responsabile della sala da concerto reale di Amsterdam. Sfuggì alle vessazioni della Seconda Guerra mondiale essendo ebrea e poi emigrò negli USA dove divenne docente all’Università della California di Los Angeles, quindi  direttrice artistica e d’orchestra della filarmonica di Orange County dove l’accesso ai concerti era libero, per permettere a tutti di incontrare la bellezza della musica.

Alcune vite poi furono decisamente frutto del caso: nel libro si cita  Yuan Yuan Tan divenuta ballerina classica nonostante il malumore del padre per un testa o croce fortunatamente implorato dalla madre. Oggi Yuan Yuan Tan ha ricoperto i ruoli più prestigiosi in tournée sconfinate ed è famosa per Giselle, Il Lago dei Cigni e Lo Schiaccianoci.  La maggioranza delle biografie però rivelano più che la fortuna una grandissima determinazione e volontà, come quella di Carmen Miranda che non si scoraggiò nemmeno delle critiche quando da fedele interprete del repertorio popolare brasiliano venne tacciata di essersi imborghesita e americanizzata. Anzi, fu la molla per la creazione del brano Disseram Que Eu Voltei Americanizada e dimostrò come il cuore possa sinceramente appartenere a più di un luogo. Una bella lezione.