Un piccolo mondo antico nel ricordo di Sciaccaluga

Porte aperte, questa mattina dalle 10 al Teatro della Corte per l’ultimo saluto a Marco Sciaccaluga, scomparso due giorni fa a soli 67 anni. Il Teatro in cui ha lavorato tutta la vita esordendo come regista ad appena 22 anni, ha voluto accoglierlo per l’ultima volta. Il feretro è stato sistemato sul palcoscenico e quanti vorranno salutare il grande regista genovese potranno farlo fino alle ore 19 di questo pomeriggio. Da un lato della bara è stato sistemato un gagliardetto rossoblu a voler ricordare una delle sue grandi passioni sportive l’amatissimo Genoa. Domani alle 11, per un pubblico ristretto, sullo stesso palcoscenico si celebrerà un ultimo saluto laico a Sciaccaluga: interverranno il sindaco Marco Bucci, l’assessore alla cultura della regione Ilaria Cavo, il direttore del Teatro Davide Livermore, attori e amici per una ultima testimonianza.

Lina Volonghi e Camillo Milli in “La casa nova”
  1. Avevo iniziato a lavorare e il mio primo pensiero fu quello di buttarmi sugli “Abbonamenti”, lirica, sinfonica, prosa.

Nell’autunno di quell’anno debuttava al Duse la compagnia Salerno, Valeri, Brignone, Tedeschi, Corti e il primo spettacolo messo in scena fu I Mariti di Achille Torelli, cui seguì Ondine di Giraodoux. Da allora, sono sempre stato abbonato, assiduo frequentatore di questa bella istituzione progredita nel tempo, nonostante il carattere ostico di molti genovesi e progredita per tenacia di quel magnifico organizzatore che era Ivo Chiesa.

Dopo qualche anno a Chiesa si era affiancato un altro nume tutelare Squarzina e, poi, con l’avvento di una grande compagnia comparvero Lionello, Volonghi, Moschin e decine e decine di altri grandi attori.

Spettacoli sempre trascinanti, con lo scandalo del Diavolo e il Buon Dio e, nel 1975, l’apparizione, allora altrettanto scandalosa, di un ragazzo che recitava nudo sul palcoscenico; era Equus con la regia di un giovane assistente di Squarzina: Marco Sciaccaluga.

1975 – Una scena di “Equus”

 

Da quello spettacolo in poi, Sciaccaluga ci ha deliziati con moltissimi, applauditi spettacoli sempre rispettoso della tradizione, anche aggiornata, e del rispetto del testo.

Il teatro navigava a pieno regime, ma ci fu un intoppo, la perdita di  Ivo Chiesa immediatamente rimpiazzata dai due suoi più fedeli allievi e collaboratori: Carlo Repetti e Marco Sciaccaluga.

Anni orsono, era il tempo della Traviata di Gallione al Carlo Felice e Marco aveva organizzato una serie di incontri sul teatro e l’interpretazione al Museo dell’Attore.

Naturalmente partecipai e in tal modo conobbi personalmente  due grandi: Sciaccaluga e Gallione.

Marco aveva una capacità di farti entrare nel testo, di comprenderlo e di apprezzarne i risvolti più nascosti come nessun altro in tanti anni di teatro mi aveva fatto capire.

Un’esperienza meravigliosa!

Il teatro, anche in tutti questi ultimi anni ci ha dato meraviglie: erano gli anni di Mariangela Melato, indimenticabile, che ci ha lasciato anche lei troppo presto.

Nell’autunno scorso è scomparso Carlo Repetti e oggi leggo di Marco.

Ecco il mio piccolo mondo antico, quello della mia giovinezza si è chiuso, è calato il sipario.

Non vuol dire che il Teatro muoia, adesso ha un nuovo Direttore, Regista e Scenografo di vaglia, ma la malinconia, in questo momento di chiusura rimane il sentimento prevalente.