Giovanni Pisanu, il pianoforte come passione

“E’ stata una bellissima opportunità poter partecipare al Premio delle Arti in un momento così buio per noi musicisti”. Giovanni Pisanu, giovane pianista genovese, diplomato con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio N. Paganini parla con soddisfazione delle sue ultime brillanti esperienze al Premio istituito dal MIUR e al London Grand Prize Virtuoso 2021.

Come è iniziata la tua passione per il pianoforte e come si è sviluppata nel tempo? 

Ho pochi ricordi nitidi che risalgono al periodo della mia infanzia, ma certamente, tra questi, ce n’è uno che risale a quando avevo all’incirca 5 anni: i miei genitori mi avevano portato a cena a casa di amici di famiglia quando vedendo per la prima volta una minuscola pianola, mi misi per gioco a schiacciarne i tasti. Ero così entusiasta nell’aver scoperto che ognuno di essi produceva un suono diverso! L’anno seguente babbo natale arrivò con un bel pianoforte sulle spalle, e fu così che iniziai ad intraprendere lo studio del pianoforte, strumento che richiede una buona dose di costanza e sacrifici quotidiani. Quando arrivò il periodo dell’adolescenza e iniziai a frequentare assiduamente i miei coetanei, capii che vi era spesso in me un bisogno di solitudine; sempre più frequentemente mi rifugiavo in casa per studiare, e da lì a poco capii che la musica era l’unica strada che mi interessava sul serio percorrere.

Giovanni Pisanu

Quali sono le difficoltà che hai vissuto nel corso dei tuoi studi e cosa ti ha permesso di andare avanti? 

Le difficoltà che ho riscontrato durante il mio percorso sono state più psicologiche ed emotive che fisiche: chi decide di intraprendere seriamente lo studio di una disciplina artistica deve soprattutto superare molti ostacoli interiori. Prima di comprendere che questa sarebbe stata la mia strada non avevo ancora capito che dedicarsi in maniera professionale ad uno strumento musicale richiedesse uno spirito di sacrificio di tale portata. Per questo motivo, per un momento della mia adolescenza, mi sono persino allontanato dal pianoforte. Ricordo molto nitidamente le parole che il mio maestro mi disse quando gli comunicai della mia scelta: “Se è un grande amore ritornerà”. E così è stato.

Che consiglio ti senti di dare a un giovanissimo che vuole intraprendere la carriera da pianista? 

Anche se talvolta i riconoscimenti tardano ad arrivare, l’umiltà, la serietà e il duro lavoro premiano sempre anche se a distanza di tempo.

So che insegni alla Diamond School di Genova, come vivi la tua attività di insegnante?

Devo moltissimo ai miei allievi. Grazie a loro ho incominciato a vedere la musica da un altro punto di vista. Ho iniziato a pormi più domande, e a darmi più risposte. Penso di avere imparato molto da loro, soprattutto dai più piccoli: mi trovo spesso di fronte a quesiti che non mi era mai capitato di affrontare, l’insegnante deve dare delle risposte ad ognuno di essi, e soprattutto essere convincente.

A Febbraio hai vinto il primo premio del prestigioso “London Grand Prize Virtuoso 2021” e durante la stagione 2021/2022 terrai un concerto alla Royal Albert Hall. Inoltre qualche giorno fa hai saputo di essere stato scelto dal “Premio Internazionale delle Arti” indetto dal MIUR, come hai vissuto questa notizia

Ero emozionatissimo quando ho scoperto di essere stato scelto con altri 11 finalisti selezionati tra tutti i conservatori d’Italia ed è stata una bellissima opportunità potervi partecipare in un momento così buio per noi musicisti che ormai da molto tempo non possiamo esibirci in pubblico.

Giovanni Pisanu e Sarah Giannetti

 

So che hai in programma quest’estate diversi concerti in duo con la bravissima pianista nonchè tua fidanzata Sarah Giannetti. Quale programma porterete e che emozioni provi a suonare assieme a lei? 

Il programma dei prossimi concerti sarà piuttosto variegato: spazieremo tra vari autori, a partire da Schubert, passando per Brahms, Dvoràk, e con finale… A sorpresa! Sarah è una musicista straordinaria. Oltre che essere molto emozionante, suonare insieme a lei è per me una fonte di crescita e ispirazione.