Passionalità e lirismo nel pianoforte di Sammicheli

Il suggestivo e poco conosciuto monastero delle Clarisse in S. Martino in Albaro ha fatto da cornice al secondo appuntamento della Decima Rassegna di Primavera – Gems à la Pagani, organizzata dall’Associazione Amici di Paganini, che vedeva come protagonista il giovane pianista Simone Sammicheli, diplomatosi al Conservatorio di Genova sotto la guido di Massimo Paderni e perfezionatosi all’Accademia di Santa Cecilia, sotto la guida di Benedetto Lupo.

E’ inoltre vincitore di numerosi premi pianistici a livello nazionale ed europeo.

Il programma della serata mirava a rendere omaggio al Sommo Poeta, del quale ricorrono 700 anni dalla morte, proponendo la “Sonata dopo una lettura di Dante” di Franz Listz, incentrata sul V canto dell’Inferno dantesco, in cui il poeta incontra Paolo e Francesca.

Michele Trenti e Simone Sammicheli durante l’introduzione al concerto

 

Michele Trenti, vicepresidente dell’associazione, ha introdotto il brano alternando la lettura di alcuni passaggi del Canto ad accenni pianistici dei temi che si sarebbero ascoltati poco dopo, rendendo chiaro all’ascoltatore il percorso musicale con cui il compositore ha dato corpo al testo letterario.

Carnaval op.9 di Robert Schumann era invece il secondo brano della serata, in cui il compositore presenta una sfilata di personaggi carnevaleschi, come Arlecchino, Pierrot, Pantalone, ma anche suoi amici o contemporanei, ad esempio il nostro Niccolò Paganini, come anticipato dalla presentazione di Trenti.

Da un lato quindi l’Inferno, come condanna e punizione per i peccati commessi da due giovani innamorati e dall’altro il Carnevale, dove tutto è concesso, dove i ruoli vengono sovvertiti, dove il peccato viene assecondato e tollerato con sguardo divertito e il demoniaco si insinua attraverso maschere e travestimenti ingannatori.

Entrambi i brani sono di non facile esecuzione, in quanto proprio per la loro natura descrittiva e letteraria, impongono all’interprete uno sforzo ulteriore, cioè quello di raccontare attraverso la musica una storia, fatta di immagini e di parole inespresse, ma sottintese, tra cui le più famose di tutta la Commedia: “Amor ch’a nullo amato amar perdona.”

Sammicheli si destreggia bene in questo arduo compito, soprattutto nel passo dantesco, dove riesce a creare le diverse atmosfere ed emozioni in modo espressivo e coinvolgente, trascinando l’ascoltatore prima nel turbine di questo vento infernale dal quale i due amanti sono condannati ad essere trascinati per l’eternità e poi in quella calma momentanea in cui a Francesca viene concesso di narrare la propria storia al Poeta. Sammicheli riesce a rendere bene i colori e la voce di questo personaggio, così ben caratterizzato musicalmente dal compositore.

Il giovane pianista Simone Sammicheli durante l’applaudito recital

 

Convince anche in Carnaval, brano di durata considerevole, che costringe l’esecutore a saltare da un personaggio all’altro in modo frenetico e senza soluzione di continuità, come se questo corteo irrompesse nella sala, gremita di pubblico, che al termine del concerto ha tributato un vivo successo a questo giovane artista genovese, a cui auguriamo un brillante proseguo di carriera.