Cervo: applausi al Quintetto dei Berliner, atteso stasera a Carro

In un momento di crisi qual è quello che stiamo attraversando sotto tutti i punti di vista,  è sempre più importante “fare rete”, creare collaborazioni, scambi.

Ieri sera il Festival Internazionale di musica da camera di Cervo si è aperto ospitando nella splendida piazzetta dei Corallini il Quintetto d’archi dei Berliner Philharmoniker. E lo stesso complesso, questa sera, nella piazzetta di Carro  inaugurerà il Festival Paganiniano organizzato dalla Società dei Concerti di Spezia. Scelta lodevole per la citata necessità di creare “ponti” di collaborazione e di scambi; ma scelta felice anche per la qualità degli interpreti.

Il Quintetto dei Berliner (Luiz Felipe Coelho e Romano Tommasini, violini, Wolfgang Talirz, viola, Tatjana Vassiljeva, violoncello e Gunars Upatnieks, contrabbasso) è un complesso formidabile per coesione e affiatamento, per il suono duttile governato con intelligenza e, infine, per le qualità tecnico-interpretative individuali. Lo si è potuto constatare ieri sera e certamente ne avranno conferma questa sera gli spettatori di Carro.

Piacevole anche il programma, aperto dall’elegante Quintetto op. 77di Dvorak di cui vale la pena segnalare lo splendido terzo tempo, un raffinato Andante (risolto con magistrale gusto espressivo) per poi passare a pagine più leggere e “mondane”: tre pagine di Josef Lanner (Spanischer Galop, Taglioni-Walzer e Tarantel-Galop), compositore viennese protagonista con il vecchio Johann Strauss dell’affermazione del valzer viennese  negli anni in cui, a seguito del Congresso, la capitale asburgica era al centro dell’Europa; le Variazioni dalla Sonnambula per contrabbasso e archi composte da Bottesini, il “Paganini del contrabbasso” come era definito all’epoca per le sue straordinarie capacità virtuosistiche, per finire con la Fantasia dal Rigoletto verdiano di Doppler, brano anche questo caratterizzato da uno spiccato impegno tecnico.

Un momento della esecuzione delle Variazioni di Bottesini

Un programma, insomma, che richiedeva affiatamento ma anche spiccate doti singole. E i cinque artisti hanno regalato una serie di letture indiscutibili quanto a livello qualitativo e comunicativo. Si segnala in particolare il contrabbassista Upatnieks che ha risolto le arditezze di Bottesini con ammirevole bravura.

Per rispettare le norme anticovid senza perdere troppo pubblico, anche quest’anno come nella passata stagione gli organizzatori di Cervo hanno previsto per alcuni appuntamenti il doppio turno serale. E ieri, dunque, il concerto si è tenuto alle 20,30 e poi alle 22,30.Una buona soluzione, resa possibile, naturalmente, dalla disponibilità dei musicisti.

Serata, insomma, piacevole anche per il tempo che, dopo qualche goccia di pioggia nel tardo pomeriggio, ha decisamente virato verso il bello. Un cielo sgombro di nuvole grazie al vento che ha però giocato un brutto tiro al primo violino (l’eccellente  Luiz Felipe Coelho) che si è visto volare dal leggio le pagine dello spartito, prontamente recuperate da una volenterosa spettatrice  improvvisatasi voltapagine.

Un momento del concerto nella piazza dei Corallini