Bini-Rota, dieci anni di collaborazione

Questo pomeriggio, (ore 16,30), presso la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, si terrà l’ultimo concerto del ciclo Autunno a Spinola, che vedrà protagonista il duo formato da Antonella Bini, flautista di origine genovese il cui repertorio spazia dal classico al contemporaneo, e Gabriele Rota, pianista e compositore bergamasco.

Il duo festeggia quest’anno i dieci anni di collaborazione, una collaborazione che ha realizzato numerosi progetti e che si è consolidata nel tempo, portando i due musicisti a suonare in numerose sale e teatri sia in Italia che all’estero, una collaborazione che ha unito due nature caratteriali molto diverse, due preparazioni diverse, due formazioni diverse e proprio questo forse è stato quello che ha permesso quell’intesa musicale che molti compositori hanno definito un quid in più.

Ma come è nata questa collaborazione?

Dieci anni fa – racconta Antonella Bini – ero stata contatta dal compositore milanese Davide Anzaghi per registrare una consistente parte della sua produzione sia per flauto solo sia per flauto e pianoforte. Allora io non avevo un pianista stabile con cui lavoravo e, chiedendo a lui, mi ha fatto il nome di Gabriele Rota. Da questo progetto ci siamo trovati benissimo a lavorare insieme, pur essendo due elementi molto diversi per carattere e temperamento. Gabriele è una persona molto pacata,  è la parte più razionale del duo, mentre io sono la parte un pochino più colorata. Lavorando insieme, nel tempo siamo passati dal darci del “lei”al darci del“tu” e il nostro legame musicale si è trasformato insieme a quello personale. Insieme abbiamo anche fondato un ensemble di musica contemporanea, ACHЯOME ensemble, che quest’anno compie i suoi primi cinque anni (https://www.achromeensemble.com/).

Anche il programma del concerto di oggi “Pinakes Musicali” sarà incentrato sulla musica contemporanea..

Si, con Gabriele ci siamo conosciuti appunto in un ambito di musica contemporanea ma insieme in questi dieci anni abbiamo lavorato sia su repertorio contemporaneo (qualche compositore ha anche iniziato a scrivere alcuni lavori per noi), sia su repertorio classico. Il programma del concerto per come è strutturato era stato pensato per essere realizzato al Museo d’Arte Orientale Chiossone, perchè il concerto era stato calendarizzato per maggio 2020, quindi avevamo ideato un programma che richiamasse la musica francese, la musica orientale e le immagini. Quando possiamo infatti, come duo, cerchiamo di pensare a programmi trasversali che mettano insieme il passato e il presente ma anche più arti e più discipline. Con il Covid non è stato possibile suonare al Museo di Arte Orientale ma i brani, con qualche piccola variazione, sono rimasti quelli.

Che tipo di programma vuole essere?

Il programma è stato pensato appunto all’inizio in funzione di associare l’immagine visiva all’immagine sonora, nelle sue declinazioni orientali e francesi. Pensando a quali brani portare abbiamo attinto anche ad altri nostri campi di interesse, io ad esempio alla laurea in Conservazione dei beni culturali. Per l’occasione poi abbiamo inserito diversi brani contemporanei tra cui: un brano di Vittorio Fellegara, Berceuse per flauto e pianoforte, perché sono passati 10 anni dalla sua scomparsa e ci faceva piacere ricordarlo anche perché è stato uno degli insegnanti di Gabriele Rota, c’è un legame proprio affettivo; un brano, Mei, per flauto solo di Kazuo Fukushima , compositore giapponese, che ha fortissimi richiami con gli altri sensi, è estremamente multisensoriale; Sonatina da concerto per flauto e pianoforte di Bruno Bettinelli e un brano di Albert Roussel, Joueurs de Flute per flauto e pianoforte, composto di quattro tempi, ognuno dedicato ad un flautista francese della prima parte del ‘900. Ci sono inoltre pagine di Claude Debussy perché l’impressionismo francese si accosta benissimo a quest’idea dell’orientale che stavamo perseguendo.

Ritornare a suonare a Genova è qualcosa che fate spesso o è una piacevole eccezione?

Come duo in realtà spesso abbiamo lavorato fuori dalla mia città, anche fuori Italia. A me fa piacere ricordare che nel 2013 siamo stati coinvolti come duo nel Festival Internazionale di Musica Monte Argentario organizzato dalla principessa d’Olanda e che nel 2014 ho vinto la borsa di studio data in premio che ho voluto dividere con Gabriele Rota perché è stato un progetto che abbiamo fatto insieme, che abbiamo curato e vinto insieme. Spesso poi siamo a Milano o in Lombardia, il 16 Novembre faremo un altro recital al Museo del Novecento in collaborazione tra l’associazione NoMus e la Società del Quartetto di Milano. Questo concerto a Genova è stato un caso ma abbiamo voluto renderlo un po’ più nostro anche perché cadeva appunto nel decimo anno della nostra collaborazione. Portare Gabriele a Genova è una cosa particolare perché in genere ci siamo mossi in luoghi in cui o eravamo entrambi ospiti o in cui era lui che conosceva di più le realtà e i posti, quindi questa è una situazione un po’ nuova, dopo le ultime prove mi è capitato di fare un po’ da cicerone in casa mia e il fatto che si vedesse il mare dalla città è qualcosa che ha colpito molto il mio collega.

Avete nuovi progetti in corso o in futuro?

Si, come ensemble siamo stati coinvolti nella registrazione di un disco dedicato a Vittorio Fellegara e il brano che suoneremo giovedì è uno dei brani che farà parte di questo disco insieme anche a tutta la produzione del compositore per pianoforte e quartetto d’archi. È un disco creato in sinergia tra l’associazione NoMus di Milano, l’associazione Musica Aperta e la vedova di Vittorio Fellegara e per i pezzi dedicati al flauto e al pianoforte siamo coinvolti noi due che siamo i membri fondatori dell’ ACHЯOME ensemble.

 

Alcune tra le esecuzioni del Bini-Rota DUO si possono trovare su Youtube nel canale di Antonella Bini (https://www.youtube.com/channel/UCTmZBkIKsK4b4T_zTCALJuQ). Riportiamo qui i link di alcune interpretazioni tra cui un brano scritto appositamente per il duo da Simone Fontanelli, compositore che lavora presso il Mozarteum a Salisburgo, (https://www.youtube.com/watch?v=8mMggyNw0bU), e l’esecuzione della Sonata per flauto e pianoforte di Mario Pilati (https://www.youtube.com/watch?v=bcwWx_COCtg).