In un vecchio palco del Sociale….

Nel secondo Ottocento Camogli vantava una delle flotte più grandi d’Italia. La borghesia mercantile si era particolarmente arricchita grazie alla guerra di Crimea cui Cavour aveva partecipato per poter poi presentare il conto agli alleati.  In questo contesto di benessere economico alcune famiglie borghesi si tassarono per costruire un Teatro: nel 1876 fu così inaugurato il Teatro Sociale, un vero gioiello all’italiana. Il Teatro all’epoca aveva una funzione assai più estesa rispetto ad oggi: era il luogo di incontro della comunità, i palchi costituivano l’estensione del salotto di casa in uno spazio pubblico. Del resto, nei palchi nel Settecento e nel primo Ottocento non ci si limitava ad assistere agli spettacoli: si conversava, si amoreggiava, si cenava: alla Scala nei retropalchi si cucinava il risotto e il regolamento del teatro milanese era molto severo relativamente al controllo dei fuochi!

La premessa per dire che soprattutto in centri non particolarmente grandi, il Teatro ancora oggi dovrebbe avere questo ruolo di luogo di aggregazione, di incontro, di dibattito. E  di questa funzione etica e sociale,  Giuseppe Acquaviva, sovrintendente e direttore artistico del Teatro Sociale,  non solo si  si è ricordato nella sua programmazione che riunisce più forme di spettacolo, dalla musica alla prosa, dal cabaret al balletto, configurando il palcoscenico del prezioso teatro all’italiana di Camogli come una sala multifunzionale; ma ha anche ripensato alle antiche prerogative dei palchi, inventando i  concerti-aperitivo.

Il pubblico può scegliere: stare in platea e ascoltare solo la musica, oppure prendere posto nei palchi e con un piccolo sovrapprezzo gustarsi anche un aperitivo. Non è la cena con il risotto della Scala, ma è un modo per rivivere il teatro in maniera più completa, riappropriandosi almeno parzialmente della vecchia, citata tradizione.

Venerdì sera protagonista dell’incontro è stato GeGé Telesforo, accompagnato da una band formata da alcuni strumentisti giovani e bravissimi:  Matteo Cutello (tromba), Giovanni Cutello (sax alto), Christian Mascetta (chitarra), Vittorio Solimene Tastiere) e Michele Santoleri (percussioni).

Telesforo, volto notissimo anche della TV, vocalist d’eccezione, polistrumentista, compositore con un lungo passato nel jazz, ha proposto un piacevolissimo viaggio nel blues. Una serie di brani, diversi dei quali confluiranno nella sua nuova produzione discografica, «Big Mama», dal nome del jazzclub di Trastevere  (ormai chiuso) dove per anni Telesforo ha suonato con i big del jazz e dove hanno mosso i loro primi passi anche cantanti di successo, fra i quali la allora giovanissima Giorgia.

Una serie di esecuzioni coinvolgenti per la bravura dei singoli e per la coesione del gruppo, guidato con naturalezza e intelligenza da Telesforo che ha anche presentato con la consueta ironia i brani soffermandosi su aneddoti e ricordi personali.

Fra i brani ascoltati, «Birthday party», «Big Mama», «The Great CT», «George Step» e «So Cool». Il pubblico si è divertito e ha applaudito con entusiasmo le acrobazie improvvisative dei singoli strumentisti e di Telesforo che ha esibito le sue note capacità di elegante e fantasioso vocalist.

Il prossimo appuntamento con i concerti-aperitivo è fissato per venerdì prossimo (ore 19,30) con un omaggio a David Bowie.