Ieri sera ai Parchi di Nervi la compagnia Zappalà Danza ha proposto con grande successo di pubblico La Nona (dal caos al corpo), una versione coreografica della Nona sinfonia di Beethoven, eseguita nella trascrizione per due pianoforti di Franz Liszt e soprano solista.
La coreografia, firmata da Roberto Zappalà e vincitrice del premio Danza&Danza 2015, è una riflessione sull’uomo e sull’umanità, sulla sua condizione di perenne conflitto e sulle sue speranze di solidarietà e fratellanza universale.
Su un fondale in cui erano posizionati i due pianoforti e due simboli religiosi illuminati – la croce cristiana a sinistra e la mano di Fatima a destra – dal silenzio (dal caos) ha preso vita il movimento (il corpo) dei ballerini, che uno dopo l’altro si sono uniti in una coreografia d’insieme ritmica e ripetitiva. All’inizio la danza era eseguita nel silenzio, con il solo accompagnamento del suono dei corpi e del loro respiro, per poi unirsi alla musica beethoveniana dei due pianoforti nell’ottima interpretazione di Luca Ballerini e Stefania Cafaro.
A intersecarsi con la musica e la danza, poi, sono stati i testi di carattere riflessivo di Nello Calabrò, con alcuni passi tratti dalla Bibbia.
Interessante il legame fra i passi coreografici e la partitura, eseguiti splendidamente dai danzatori della compagnia (Andrea Rachele Bruno, Corinne Cilia, Filippo Domini, Anna Forzutti, Marco Mantovani, Gaia Occhipinti, Fernando Roldan Ferrer, Silvia Rossi, Damiano Scavo, Alessandra Verona, Erik Zarcone).
Attraverso un processo di accumulazione, dal caos primordiale e da una pluralità di intrecci e microstorie conflittuali si è sfociati nella pacificazione dell’ adagio, estremamente lirico e nella gioia finale, con l’esecuzione dell’Inno alla gioia di Schiller, affidato al soprano Marianna Cappellani. Peccato per i problemi di amplificazione che più volte hanno impedito di ascoltare appieno la cantante.
Calorosi gli applausi del pubblico presente in platea.
