C’era, tanti anni fa, un programma televisivo dal titolo “Lascia o raddoppia” inventato e condotto dall’indimenticabile re del quiz televisivo, Mike Bongiorno.
Il Carlo Felice non solo non lascia, ma ormai raddoppia d’abitudine.
E dopo averci proposto due versioni diverse di Norma, ora accosta al Don Pasquale, ultimo titolo stagionale, un altro Donizetti, la farsa Rita, della quale credo non esistano edizioni genovesi.
Il doppio progetto nasce nell’ambito dell’Accademia di alto perfezionamento per cantanti lirici creata tre anni fa dal Teatro con la direzione di Francesco Meli e il coordinamento di Serena Gamberoni. Da tre anni il Teatro affida ai giovani dell’Accademia il titolo conclusivo della stagione. Quest’anno, come si è detto, ha raddoppiato.
Rita, debutterà giovedì 18 maggio alle ore 11 all’Auditorium Montale e segnerà anche l’avvio di una collaborazione stretta fra il Teatro e l’Accademia Ligustica di Belle Arti che attraverso i suoi allievi coordinati da vari docenti provvederà all’impianto scenico. La regìa sarà firmata da Guido De Monticelli e Elisabetta Courir. La direzione sarà di Davide Cavalli, direttore musicale dell’Accademia, che siederà al pianoforte.
La collaborazione con la Ligustica è assai interessante. Come ha ricordato il direttore artistico Pierangelo Conte durante la conferenza stampa di questa mattina la Fenice da anni programma con l’Accademia di Belle Arti un’opera a stagione. Un percorso che sarebbe estremamente significativo intraprendere per rendere sempre più coesa la collaborazione fra le diverse istituzioni cittadine.

Don Pasquale debutterà il 6 giugno con la direzione di Francesco Ivan Ciampa e la regia di Andrea Bernard: “L’allestimento arriva da Firenze dove è stato l’ultimo spettacolo prima della chiusura del covid. Lo vivo ora come un momento di rinascita”.
La lettura si preannuncia decisamente originale: Don Pasquale sarà infatti il proprietario di un Casinò e la storia verrà ambientata negli anni Novanta!
Francesco Meli, tenore di prestigio internazionale, si è gettato con entusiasmo nel suo ruolo di direttore dell’Accademia e ne parla con grande soddisfazione: “Abbiamo creato un bel clima. Si lavora sodo per mesi, i ragazzi cantano tutti i giorni tranne nel week end. Ma se si studia bene, la voce migliora, non ci sono problemi. E poi la preparazione musicale si traduce in consapevolezza
scenica”.
Accademia e Teatro hanno già programmato le due opere prossime: saranno Il Barbiere di Siviglia e Così fan tutte.
Infine, una ulteriore novità (e ulteriore raddoppio!) arriverà in autunno: termineranno i lavori di ristrutturazione del Teatro della Gioventù che si affiancherà al Torrione e sarà finalmente destinato a una programmazione per i giovani e con i giovani.