Luisi e l’Accademia della Scala, successo a Nervi

“All’inizio della rappresentazione venne un momento di comicità inattesa. Diaghilev aveva avuto la brillante idea di far sfilare sul palcoscenico cavalli veri: al passo, per essere esatti, con gli ultimi sei ottavi della battuta 8. Quelle povere bestie entrarono benissimo a tempo, ma poi cominciarono a nitrire e a impennarsi e uno di essi, miglior critico che attore, lasciò un maleodorante biglietto da visita…. Diaghilev non ripeté più l’esperimento!”

Igor Stravinskij ricordò così il debutto nel 1910 del suo balletto L’oiseau de feu. Un evento importante perché il successo di quella serata sancì la collaborazione fra l’allora giovane compositore russo e il potente direttore dei ballerini russi che avrebbe portato l’anno dopo a Petrouchka e nel 1913 a La sagra della primavera uno dei capolavori assoluti del primo Novecento.

La suite n.3 da L’oiseau de feu ha aperto ieri sera il concerto sinfonico ospitato ai Parchi nell’ambito del Nervi Music Ballet Festival.

Il cartellone quest’anno privilegia gli autori russi. È in effetti dopo lo spettacolo inaugurale consacrato a Rachmaninov ieri il menu accostava al citato Stravinskij la Sinfonia n. 5 di Cajkoskij.

Protagonista delle due eccellenti letture Fabio Luisi che dopo aver chiuso qualche settimana fa con successo la stagione sinfonica (splendida la sua lettura della Quinta di Mahler) é tornato questa volta sul podio dell’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala

L’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala è un laboratorio altamente professionale nel quale i giovani strumentisti maturano una solida esperienza affrontando tutti i generi musicali dalla sinfonica alla lirica al balletto. La produzione ammirata ieri è reduce da una esibizione al Vittoriale e il 14 prossimo sarà riproposta al Festival di Ravello.

Già nel 1911 Stravinskij trasse dall’Uccello di fuoco una prima suite, ma non soddisfatto la riprese nel 1919 e finalmente, in modo definitivo, nel 1945. Una partitura lussureggiante che se da una parte riflette ancora un debito nei confronti del “maestro” Rimski-Korsakov dall’altra propone già un compositore solido e personale. Luisi ha trascinato la giovane orchestra, dalle indubbie potenzialità, in una esecuzione brillante e vivace. E le belle qualità del complesso sono emerse anche nella successiva Sinfonia n.5 partitura fra le più popolari di Cajkovskij.

Luisi ha saputo dare slancio al denso lirismo del compositore russo, ha curato con rigore le singole sezioni ottenendo un suono compatto che certamente si sarebbe apprezzato maggiormente in una esecuzione al chiuso e non in un parco bellissimo come quello di Nervi, ma animato da grilli e cicale che ieri sera parevano particolarmente festanti.